Industria siderurgica italiana tra dazi e rincari: i dati e le prospettive future
Industria siderurgica italiana tra dazi e rincari: i dati e le prospettive future Quando si parla di industria e di bandiera tricolore, è impossibile dimenticarsi del ruolo della siderurgia: da sempre uno dei fiori all’occhiello del comparto produttivo italiano, che ancora oggi dimostra di essere un pilastro imprescindibile per la Penisola. Eppure, come spesso accade a questi comparti, le novità possono alterare gli equilibri e andare a creare situazioni particolari, che cambiano di anno in anno. Nel settore della siderurgia attuale, difatti, va considerato il peso dei dazi e dei rincari. Ecco perché oggi andremo a studiare i dati del mercato odierno e le prospettive per il futuro. Siderurgia: la situazione in Italia e il confronto con gli altri Fino al 2017 l’Italia poteva considerarsi come uno dei principali produttori di acciaio al mondo, mentre oggi è definitivamente fuori dalla top ten mondiale. Il tutto è accaduto a causa di un altro paese che vanta, sulla propria bandiera, le tinte rosse, bianche e verdi: si parla dell’Iran, che è appunto riuscito a scalzare l’Italia e a prenderne il posto nella classifica dei dieci maggiori produttori al mondo. Eppure l’Italia lo scorso anno non ha fatto male in termini di produzione, anzi: ha migliorato le sue quote del +1,7%, a fronte di una media europea in calo del -0,3%. Semplicemente va messo agli atti che c’è chi ha fatto meglio dello Stivale, con l’Iran che è riuscito a collezionare un +17,7% in termini di produzione, dopo un’altra annata molto positiva (2017, +21,4%). Ad ogni modo, la nostra resta comunque un’industria ad alta specializzazione, fatta anche di realtà minori dall’elevata qualità produttiva. Si pensi ad esempio a imprese come Siera, specializzate nella lavorazione dei tubi e in altri processi relativi all’acciaio inox. Adesso, però, è il caso di capire quali saranno gli scenari futuri a livello internazionale. Prospettive future tra scenari internazionali, dazi e rincari Dopo una stabilità raggiunta di recente dal comparto siderurgico globale, adesso la situazione rischia di mutare ancora, e in negativo. Si parla in primo luogo degli aumenti di prezzo sulle materie prime, con un balzo del 40% del prezzo dell’acciaio, che oggi costa più di 100 dollari per tonnellata. Anche la questione relativa ai dazi ha un suo peso evidente sulla situazione e sulle prospettive del mercato dell’acciaio. Si parla nella fattispecie della guerra commerciale scoppiata fra gli Stati Uniti d’America e la Cina, che sta avendo un impatto significativo su tutti gli attori di questo comparto. Inoltre, non bisogna dimenticare che – in tutto questo – agisce anche il rallentamento della crescita economica, con una contrazione del settore che nel 2019 (in base alle previsioni) collezionerà un -0,4% in termini di consumi. In conclusione, ci si trova di fronte ad un ambito che vive di alti e bassi, e che sta risentendo di una serie di dinamiche.