Brexit. Tutti contro Boris Johnson: si dimette il Ministro Amber Rudd

Il “dittatore” Boris Johnson è sempre più solo. Dopo avere perso la maggioranza in Parlamento Bo Jo perde anche un altro pezzo del suo governo. Amber Rudd, ministro del Lavoro e delle Pensioni, ha annunciato le dimissioni per protesta contro la decisione del premier di espellere dal partito conservatore 21 deputati che hanno votato contro il “no deal”, la sua minaccia di uscire dall’Unione Europea senza accordi il 31 ottobre prossimo. “Un atto di vandalismo politico è un attacco alla democrazia” l’ha definito Rudd, affermando di non poter restare nel governo e nei Tories mentre alcuni dei suoi più autorevoli colleghi ne vengono espulsi. Tra i deputati colpiti dalla purga ci sono l’ex ministro del Tesoro Philip Hammond e il nipote di Churchill. Quest’ultimo, Nicholas Soames, ha dichiarato in un’intervista che Churchill sarebbe disgustato dalle iniziative di Johnson, che lui considera il suo eroe e il suo modello. Nella lettera di dimissioni accusa il premier Johnson. “Questa è stata una decisione difficile. Sono entrata nel suo Gabinetto in buona fede: accettando che il No Deal fosse sul tavolo, perché significava che avremmo le migliori possibilità di raggiungere un nuovo accordo per partire il 31 ottobre. Comunque, non credo più che l’uscita con un accordo sia il principale obiettivo del governo. Il governo sta spendendo enormi energie per prepararsi al No Deal ma non ho visto lo stesso livello di intensità nei colloqui con l’Unione Europea che ci ha chiesto di presentare soluzioni alternative al backstop irlandese”. Le dimissioni di Amber Rudd seguono quelle di Jo Johnson, fratello minore del premier, anche lui in dissidio per la linea dura sulla Brexit intrapresa dal nuovo leader conservatore. Che sterzando a destra rischia di perdere il sostegno del tradizionale elettorato moderato. Potrebbe perfino finire in prigione se, come dice, disobbedirà alla legge votata nei giorni scorsi dal Parlamento che lo obbliga a chiedere a Bruxelles di rinviare la Brexit.