Palermo. Re.Se.T. presenta il programma dei lavori e la situazione della manutenzione del Verde
Si è svolto a Palazzo Galletti un incontro nel corso del quale Re.Se.T. ha presentato il piano di manutenzione del verde – finanziato con i fondi del Patto per il Sud per circa un milione di euro, nell’ambito del Contratto di servizio dell’azienda – ed il programma dei lavori in prossimità dell’avvio dell’anno scolastico 2019/2020. Presenti all’incontro il vice sindaco ed assessore al Decoro Urbano, Fabio Giambrone, l’assessora alla Scuola, Giovanna Marano, il presidente di Re.Se.T., Antonio Perniciaro oltre a funzionari e tecnici delle Aree della Scuola e del Verde e di Re.Se.T. Nel corso della riunione odierna si è stabilito che, entro il 13 settembre, la Re.Se.T. interverrà in tutte le scuole ed asili di competenza del Comune (circa 250 plessi). I sopralluoghi saranno finalizzati a verificare lo stato dei luoghi per rilevare le azioni necessarie a ripristinare le condizioni a fine progetto. “La scuola palermitana – dichiara il sindaco, Leoluca Orlando – è sempre più una “casa comune” della nostra comunità. È il luogo in cui i nostri figli e nipoti trascorrono, con gli educatori e con il personale, gran parte della loro giornata, dove si costruiscono relazioni e rapporti sociali. Offrire le scuole nelle migliori condizioni possibili, oltre che un dovere, diventa quindi un modo per costruire e rafforzare il senso di appartenenza alla comunità, un modo per stimolare una partecipazione attiva alla vita cittadina”. “Un momento di messa a punto di una strategia di intervento complessiva per le scuole di competenza comunale – dichiarano Giambrone e Marano – cui seguiranno altri con AMG e per la pianificazione delle manutenzioni. In questo caso, grazie alle maestranze RESET e ai fondi del Patto per il Sud, con particolare attenzione agli spazi esterni e verdi dei nostri edifici, che rappresentano spazi, con quelli sportivi e le palestre, di cui è importante favorire la fruibilità in tutta sicurezza e possibilmente aprendoli alla comunità e alle famiglie, che così saranno ancora più partecipi e sentiranno ancor più come “proprie” le scuole frequentate dai nostri bambini”.