Scontrino digitale. Cosa cambia.

Il processo di innovazione della fiscalità italiana passa anche per i supporti cartacei della documentazione. Infatti, a seguito dell’introduzione della fattura elettronica per tutti gli operatori economici ad esclusione di chi rientra nel regime dei minimi e chi fa parte del terzo settore, ora viene introdotto anche lo scontrino elettronico. Misure atte ad arginare il fenomeno dell’evasione fiscale ed a tracciare tutti i movimenti di denaro contante. Lo scontrino fiscale viene introdotto a partire dal 1° Luglio 2019 ed è una misura nata dal Decreto Legislativo numero 127 del 2015, lo stesso della fattura elettronica, appunto. Con lo scontrino elettronico le attività commerciali avranno comunque l’obbligo di consegnare lo scontrino cartaceo ed i dati delle transazioni giornaliere vengono inviate direttamente all’Agenzia delle Entrate. Dal 1° Gennaio 2020 l’obbligo sarà esteso a tutti gli esercenti commerciali e i ristoranti (non più soltanto a quelli con un volume d’affari superiore ai 400.000 euro) e bisognerà dotarsi di un registratore di cassa telematico connesso con l’Agenzia delle Entrate. Chi non si adeguerà alla nuova norma rischia sanzioni molto pesanti che vanno dal 100% dell’imposta relativa in più a quanto maturato fino alla sospensione dell’attività. In totale sono quasi 2 milioni e 300 mila gli esercenti commerciali interessati da questo rinnovamento. Ciò che sostanzialmente cambia rispetto al passato è lo scontrino per il cliente, (ora si chiama documento commerciale)  infatti quest’ultimo riceverà un documento commerciale (anche sotto la forma del classico scontrino) solo previa comunicazione del codice fiscale in caso di persona fisica o partita IVA in caso di persona giuridica. Un’altra sostanziale novità è per gli apparecchi di registrazione di cassa che ora dovranno essere telematici e quindi obbligatoriamente sostituiti alla precedente tecnologia. Sono previsti dei bonus fiscali per chi acquisterà registratori di cassa telematici entro la fine del 2020. Questi nuovi apparecchi devono tutti essere approvati e certificati dall’Agenzia delle Entrate che ne garantisce l’inalterabilità e la sicurezza dei dati memorizzati e che vengono inviati all’ente. Gli incentivi erogati sotto forma di credito di imposta coprono parte del costo effettivo dell’apparecchio ma è importante sapere che apparecchiature tradizionali ma di recente costruzione possono anche essere adattate con un dispendio economico decisamente inferiore. Gli obbligati ad adottare questo nuovo sistema sono tutte quelle attività che effettuano operazioni individuate dall’articolo 22 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 633 del 1972. L’articolo individua la cessione di beni in locali aperti al pubblico o in spacci interni, vendite generate da distributori automatici e in forma ambulante, a domicilio o per corrispondenza, ristoranti e vendita di bevande in mense o attraverso distributori automatici, servizi di trasporto persone ed attività in ambito turistico. Questo vuol dire che ad esempio tutti i software per la ristorazione o per esercizi commerciali dovranno adattare il loro codice per adattarsi a questi nuovi dispositivi e stampare ad esempio la descrizione completa dei prodotti venduti. È stato anche pensato un sistema per incentivare il consumatore a rilasciare i propri dati per ottenere lo scontrino, il vantaggio per lo Stato è avere una mappa più chiara dei flussi monetari e quindi un miglior prelievo fiscale. Si tratta di una lotteria alla quale vi si partecipa rilasciando i propri dati fiscali (leggendo il CF o tessera sanitaria prima dell’emissione) e dove sarà possibile vincere somme di denaro semplicemente “richiedendo lo scontrino”, con estrazioni mensili ed annuali. Il vantaggio è presto detto: minore evasione fiscale grazie ad un tracciamento delle operazioni più preciso e puntuale. Non soltanto, si avrà un fisco ancor più digitalizzato e quindi tendenzialmente più efficiente nei propri processi come le attività di controllo che verranno effettuate con più velocità.