La protesta dei no vax riprende vigore

E’ ripresa la protesta dei no vax. Ma dal 10 luglio il termine ultimo è scaduto. Per entrare a scuola gli alunni da zero a sedici anni devono essere in regola con le dieci vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge Lorenzin del 2017. Chi ha meno di sei anni e non ha seguito la profilassi non entra all’asilo, per i genitori di tutti gli altri scatterà una multa da 100 a 500 euro. I verbali sono già partiti. “La copertura aumenta e anche il recupero degli inadempienti, tuttavia è necessario migliorare l’offerta e l’accesso ai servizi. E dissolvere i dubbi dei cittadini su sicurezza, efficacia e utilità dei vaccini” afferma il ministro della Salute uscente Giulia Grillo osservando i dati del 2018. Da cui si evince che, a livello nazionale, il 4% dei bimbi fino a sei anni non potrà frequentare l’asilo poiché non immune alla polio (la copertura dell’esavalente è al 96%) e il 5,1% perché non ha fatto l’anti-morbillo (contenuto nella trivalente, la cui copertura è del 94,5%). Per la scuola dell’obbligo la situazione è critica, dal momento che la multa potrebbe non rappresentare un deterrente definitivo per il fronte duro dei no vax. In classe potrebbe entrare il 9,3% di alunni senza quarta dose di anti-polio (90,7% la copertura nazionale, insufficiente per debellare la malattia) e il 10,8 non immune al morbillo. Tra i baluardi del movimento ostile alla profilassi c’è Bolzano: solo il 65% è vaccinato contro il morbillo e il 60% contro il meningococco, qui il comune ha espulso dalle materne 470 bambini regolarmente iscritti ma non vaccinati. La mappa dell’Italia non è omogenea, ci sono regioni virtuose e aree dove il credo no vax ha messo radici profonde. Rimini, ad esempio, dove il sindaco Andrea Gnassi ha fatto pagare 50 euro per ogni giorno di scuola frequentato da uno studente non vaccinato. Il conto finale è stato di 90 mila euro e una sessantina di famiglie sanzionate. A Venezia portone sbarrato per 1.800 bambini che, a settembre, non potranno andare all’asilo e in tutto il Veneto sono pronti verbali da 180 euro per le famiglie di 50 mila studenti. In Lombardia sono 20 mila i bambini che non potranno andare alla materna, 700 nell’area di Firenze, 400 a Bologna.