Sarà Brexit no deal: Boris Johnson chiude il Parlamento fino al 15 ottobre

Una soluzione drastica che era nell’aria. A Londra viene sospesa la democrazia. Il premier britannico Boris Johnson sarebbe pronto ad usare la “soluzione nucleare” sulla Brexit, chiamare nella battaglia parlamentare la Regina Elisabetta e costringerla a tenere il suo discorso al Parlamento sulle sfide del nuovo governo il 15 ottobre. Così Johnson farebbe chiudere la Camera dei Comuni fino a quella data (“prorogando” la pausa estiva), in modo da neutralizzare tutti gli oppositori al No Deal, l’uscita senza accordo dall’Ue prevista per il 31 ottobre e alla Brexit dura. Questi ultimi infatti, a quel punto, avrebbero pochissimo tempo per cercare di fermare con un’eventuale legge la corsa verso lo strapiombo del No Deal. Se il premier facesse davvero una cosa simile, sarebbe una mossa di rara gravità costituzionale e aprirebbe una crisi senza precedenti nella storia recente britannica. Qualcosa del genere accadde quando Carlo I imbavagliò il Parlamento, scatenando la Guerra civile inglese (1642-1651) e alla fine della battaglia il Re venne decapitato dopo la vittoria dei Parlamentari stessi. Johnson così coinvolgerebbe Elisabetta, che in base alla peculiare “costituzione” inglese basata su convenzioni, in teoria potrebbe opporsi. Ma per convenzione non lo si fa, né lo si è mai fatto. Se quindi la Regina si opponesse a Johnson, ipotesi molto remota, anche questo sarebbe un gesto rivoluzionario e senza precedenti. Sono durissime le reazioni che potrebbe scatenare una decisione simile di Johnson. Le opposizioni e lo speaker della Camera Bercow hanno già detto che, in tal caso, costruiranno un Parlamento alternativo. Ieri dai Labour ai lib-dem fino ai Verdi, hanno presentato il manifesto alla Church House, dietro l’Abbazia di Westminster. Il caos politico e costituzionale sarebbe stavolta enorme, dalle conseguenze molto probabilmente gravissime.