Italiani golosissimi di pizza: se ne sfornano 8 milioni al giorno

La pizza è davvero un alimento simbolo della gastronomia nostrana, e affermare questo non rappresenta certo una novità.

I dati presentati da CNA

A confermare in modo netto il fatto che la pizza sia una delle specialità più amate dagli italiani vi sono i dati presentati negli scorsi giorni da CNAConfederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa. Sulla base di quanto evidenziato da CNA, ogni giorno le esperte mani dei pizzaioli e i vari macchinari specifici, come può ad esempio essere l’impastatrice a spirale proposta da All For Food, preparano ben 8 milioni di pizze, di conseguenza nell’arco di un anno ne vengono prodotte più di 3 miliardi.

I risvolti positivi per l’occupazione

Al di là dell’aspetto prettamente gastronomico, è evidente il fatto che l’amore per la pizza che contraddistingue gli italiani ha dei risvolti importanti sul piano dell’economia, in primis a livello occupazionale. In Italia, infatti, sono attivi circa 110.000 pizzaioli, cifra che cresce in modo importante durante i fine settimana, quando è necessario produrre più pizze per via di una maggiore domanda: si stima che nei weekend il numero di pizzaioli divenga quasi doppio.

Le aziende del settore attive in Italia

La floridità di questo settore è tale da non aver affatto risentito della crisi: negli ultimi anni infatti le aziende del settore non hanno risentito delle difficoltà economiche tipiche di molti altri settori economici, al contrario sono aumentate. Secondo CNA, infatti, nel 2015 erano attive sul suolo nazionale 125.300 pizzerie, cifra che nel 2017 ha toccato quota 127.000 e nel 2018 ha raggiunto quota 128.248, facendo registrare così un aumento del +1,1% su base annua. Si stanno riscontrando alcune novità interessanti per quel che riguarda il profilo tipico dell’azienda che prepara e serve delle pizze: sembrano essere leggermente in calo, infatti, i ristoranti-pizzeria tradizionalmente intesi, mentre sono in crescita le attività di tipo take away, dunque quelle presso le quali è possibile acquistare il prodotto e portarlo a casa oppure consumarlo come alimento “da passeggio”. L’unico dato negativo, rileva CNA, è infatti quello relativo ai ristoranti-pizzeria, attestandosi a -0,3% nell’arco dell’ultimo anno, mentre risultano in crescita panetterie, con un netto +4,5%, gastronomie, con il +2,6%, pizzerie rigorosamente da asporto, con il +1,9%, rosticcerie, con il +1,6% e infine i bar, cresciuti del +0,4%.

Le regioni con il maggior numero di pizzerie

CNA ha specificato anche quali sono le regioni in cui tali attività sono presenti in modo più massiccio, e non stupisce il fatto che al primo posto vi sia la Campania, quella che è considerata la vera “culla” di questa delizia gastronomica. Nella regione campana oggi figurano 17.401 esercizi, i quali corrispondono al 13,6% del totale a livello nazionale, il “podio” si completa con la Lombardia, dove si contano 14.171 attività di questo tipo, e la Sicilia, dove le pizzerie ammontano a circa 13.000. Molto interessante è inoltre la statistica che correla la quantità di pizzerie al numero di abitanti, e da questo punto di vista primeggia l’Abruzzo, dove vi è un’attività ogni 263 abitanti; segue il Molise, dove vi è una pizzeria ogni 265 abitanti, e la Sardegna, con una pizzeria ogni 267 abitanti. Non c’è che dire: la pizza è una vera istituzione della cucina italiana e non si riesce neppure a immaginare l’eventualità che questo prodotto, il quale peraltro può essere preparato in molte diverse varianti, possa veder calare la sua importanza.