Quiet Voices dei Love Ghost

Quando clicchiamo play sul nuovo singolo dei Love Ghost per i primi 12 secondi ci illudiamo di avere pronta la definizione per loro, di sapere cosa sta per cominciare dopo questi accordi che suonano contemporaneamente già sentiti e tutti nuovi. Ma poi no, ci dobbiamo ricredere perché la voce di Finnegan Bell svolta subito l’atmosfera, aggiungendo un sapore di rassegnazione quasi divertita, come se lui avesse assistito mille volte alla scena che noi stiamo immaginando solo in questo momento. E qualsiasi definizione preconfezionata salta definitivamente quando sentiamo entrare la viola di Mya Greene che, incredibilmente, riesce a non farci venire in mente nulla di folk (e la ringraziamo per questo). Un ritornello super catchy ci dà un succulento assaggio del grattato un po’ vintage ma comunque molto personale di Finnegan Bell e qui la canzone si apre esattamente come avevamo sperato dal primo secondo. Tuttavia dura giusto il tempo di farci desiderare di ascoltare di più. Il bridge, dominato da una viola struggente ma al contempo innegabilmente pop, lascia poi spazio al reprise preparato da un inciso di voce scoperta e finalmente possiamo goderci questo ritornello a lungo e cantare le lyrics come le avessimo già interiorizzate da tempi immemori. Se potessimo dare un encomio a questi quattro “losangelini” sarebbe un award per la misura. Ogni elemento ed ogni sezione in questo singolo è calibrata con saggezza tale da non annoiare mai e da spingere continuamente l’ascoltatore a desiderare di scoprire cosa viene dopo unitamente al risentire ciò che ha appena ascoltato. Non è una dote di molti saper racchiudere in pezzi tutto sommato privi di particolari complessità una scintilla che tenga alta l’attenzione e la brama in chi ascolta e soprattutto farlo con una sensibilità così umana, tanto che chiunque, anche non sapendo una parola di inglese, intuisce chiaramente che quelle raccontate sono emozioni e vissuti molto umani e condivisibili. Il singolo si può ascoltare su Spotify.