Magenta/Mi. Sottoscritto patto sicurezza urbana tra i Comuni del territorio

L’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia ha preso parte, a Magenta/MI, alla cerimonia di sottoscrizione del ‘Patto Locale di Sicurezza Urbana’. Siglato per la prima volta nel 2011 tra 16 comuni, il Patto Locale è stato rinnovato ogni tre anni, sino all’attuale compagine di 20 Comuni. Si tratta di Magenta, Corbetta, Marcallo con Casone, Mesero, Boffalora sopra Ticino, Bernate Ticino, S. Stefano Ticino, Abbiategrasso, Robecco sul Naviglio, Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Ozzero, Cisliano, Arluno, Vittuone, Sedriano, Bareggio, Cornaredo, Settimo Milanese, Pregnana Milanese. L’area coperta è di 255,82 kmq per 215.360 abitanti. Il ‘Patto Locale’ vede il coinvolgimento di un dirigente comandante, 17 tra comandanti e responsabili di servizio, 17 ufficiali direttivi e 111 agenti. Il ‘Patto Locale di sicurezza’ ha consentito di sviluppare e consolidare strategie uniformi di intervento e modalità operative tra i comandi di Polizia Locale coinvolti, così da affiancare ai necessari interventi per la tutela ed il ripristino della sicurezza urbana, iniziative volte a rafforzare e meglio qualificare la presenza della polizia locale nei territori di specifica competenza. “Oggi diamo rilievo a un modello virtuoso che auspico si diffonda tra i Comuni lombardi, al fine di garantire concretamente la sicurezza delle comunità”. Ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale durante il suo intervento. “Regione Lombardia – ha aggiunto – da molti anni persegue l’associazionismo tra enti, perché ritiene che ormai la problematica della sicurezza non abbia più confini e che sia fondamentale per una migliore gestione delle Polizie Locali. Quello odierno è un esempio più unico che raro di ottimizzazione delle risorse umane che, attraverso l’unione di più Comuni e una organizzazione efficiente, riesce a dare risposte concrete ai cittadini. Regione Lombardia ha messo in campo vari strumenti: cito a puro titolo di esempio gli ‘SMART’, servizi di monitoraggio aree del territorio, e i cofinanziamenti per progetti di sicurezza urbana che prevedono dotazioni strumentali e innovazioni tecnologiche, quali la videosorveglianza e le bodycam. In questa sede, però, mi preme evidenziare l’intelligenza con cui è stato condotto questo cammino. Ciò rappresenta sintomo di attaccamento non solo alle radici dei territori – ha concluso l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale – ma ad una particolare cura del ‘bene comune’, alto compito istituzionale che non può che essere condiviso e fortemente perseguito”.