Il 10 maggio Nek pubblica l’album “Il mio gioco preferito – parte prima”

Milano. «Un esperimento che non avevo mai fatto questo progetto in due parti, due uscite in momenti diversi, per raccontare storie con tutto il tempo necessario: ho necessità di respirare e di far respirare la gente. La seconda parte arriverà in autunno. Le due parti sono contraddistinte da storie diverse per dare più tempo da far ascoltare, pur con tutta l’essenzialità». È la fotografia fatta da Nek sul suo nuovo album “Il mio gioco preferito – parte prima” che pubblica venerdì 10 maggio.

Il rinnovamento rispetto ai lavori precedenti si percepisce nella musica che non è più solo elettronica. «Ho avuto l’esigenza di andare in un’altra direzione – ha sostenuto – Man mano che lavoravamo alle nuove canzoni, ho cominciato a sentire la necessità di allontanarmi dall’impronta elettronica del mio precedente album. Ha prevalso il bisogno, da musicista, di andare all’essenziale nella scelta degli strumenti e di sviluppare per questo nuovo progetto suoni veri, batteria, più chitarre, meno sintetizzatori, meno tastiere. Alcuni strumenti li ho suonati anche io: mi sono divertito a tornare alle origini». In “Musica sotto le bombe” Nek si dà allo ska. «Mi sono rifatto ai Police, ma il mio ska è meno aggressivo rispetto a quello tradizionale – ha fatto notare – Il brano è un omaggio alla capacità che abbiamo di reagire al dolore che c’è ogni giorno. Credo ci sia sempre una speranza ogni volta che assistiamo, inermi, a scenari di guerra, di distruzione, femminicidi, nei quali semplicemente vivere, diventa un’impresa titanica». Il singolo che ha anticipato l’album si intitola “La storia del mondo”. «A fare la storia del mondo sono grandi impostori, mafiosi e chi più ne ha: sono un pessimo esempio da non seguire di certo – ha accennato – Ognuno di noi, comunque, ha una sua parte in questo meraviglioso insieme chiamato mondo, soprattutto nel bene. È bellissimo guardarsi intorno e rendersi conto che siamo un tassello di una grande cosa e che tutto quello che viviamo esiste per noi». A dare il titolo all’album è la canzone “Il mio gioco preferito”. «Credo di essere un privilegiato perché mi piace il lavoro che faccio – ha ricordato – Vi sono dei miei amici cui invece non piace il lavoro che fanno: io sono certamente fortunato. In realtà questo pezzo parla di me e di come affronto la vita cercando di viverla attraverso la parte del bambino che c’è in me, con il suo stupore per le cose, la sua incoscienza, la sua indomabile voglia di giocare». Nek ha poi fatto una riflessione su ciò che ci circonda e sulle proprie aspettative. «Il tempo è inquieto e strano – ha osservato – Come Filippo padre sono in apprensione per i nostri figli; anche in televisione una bimba di 8 anni come la mia bisogna preservarla anche dal telegiornale per tutto ciò che c’è, e capire cosa farle sapere di un mondo che si manifesta in un desiderio di oltraggiare gli altri». Particolare la copertina del disco. «Volevo usare il cubo di Rubik non completo, il cubo magico con cui non sono mai andato d’accordo – ha rivelato – La vita è fatta di incastri: ci sono tante altre storie nelle quali fungo da narratore e chissà se il cubo lo completerò con la seconda parte di questo disco».

Nek incontrerà i fan nell’instore tour il 10 maggio a Milano (Mondadori di piazza Duomo, ore 18:00), 11 a Roma (Discoteca Laziale, ore 16:00), 12 Bari (La Feltrinelli di Santa Caterina, ore 15:30), 13 a Firenze (Galleria del disco, ore 18:00), 14 a Marcianise (Mondadori di Campania, ore 18:00), 15 a Marghera (Mondadori di Nave De Vero, ore 18:00), 16 a Stezzano (MediaWorld di Le due torri, ore 18:00), 17 a Torino (MediaWorld di 8 Gallery), ore 18:00), 18 a Bassano del Grappa (MediaWorld di Il grifone, ore 18:00) e 19 a Reggio Emilia (MediaWorld di I petali di Reggio, ore 18:00). Il 22 settembre Nek tornerà ad essere protagonista ‘live’ all’Arena di Verona, a due anni dal concerto evento del 2017 che aveva fatto registrare il sold out con 12.000 persone. Sarà il suo imperdibile ritorno dal vivo, con il pubblico dell’Arena che si farà trascinare da nuovi e storici successi, ma anche dalla grande energia che Nek sprigiona sempre sul palco. «Farò questo evento all’Arena e poi faccio partire tutto il tour – ha confidato – È il terzo che faccio, considerando anche quello con Max Pezzali e Francesco Renga. In Italia farò dei palazzetti a dicembre anche se sono particolarmente legato ai teatri dove puoi vedere la gente da vicino». E da novembre Nek tornerà a esibirsi all’estero in una serie di appuntamenti ‘live’ nelle principali città europee: sarà l’occasione per tutti i suoi fan europei per ascoltare dal vivo i brani del nuovo album e le hit che in oltre venticinque anni di carriera hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo. Queste le date del tour europeo: 18 novembre al TonHalle di München, 25 al Cirque Royal di Bruxelles, 26 al Bataclan di Paris, 30 al Rockhal Club di Luxembourg, 1 dicembre al Shepherd’s Bush di London e 2 al Teatro Nuevo Apolo di Madrid.