Intervista a Moran Dix

Chi sei? Descriviti brevemente. Da quanto tempo canti/suoni? Hi Angels! Sono Silvia Griggio Alias Moran DiX e sono un ragazza di 33 anni di Venezia che ha creato il suo mondo parallelo, cercando spiegare nella sua fantasia musicale cosa sia il paradiso e cosa l’inferno, descrivendo maschere, peccati, tentazioni e perdizioni del genere umano nelle sue sfaccettature e nelle sue contraddizioni. Il mio percorso musicale inizia un po’ tardino, quando avevo 25 anni, la musica in realtà c’è sempre stata, grazie a mia madre….ma ho incominciato seriamente a studiare solo a quell’età, iscrivendomi a scuola e incominciando il mio cammino. Come ti sei appassionata alla musica? La musica è stata sin da bambina presente in casa, come accennato prima soprattutto grazie a mia mamma, cantante anche lei, son partita da canzoni melodiche italiane, ma nel percorso di crescita ho cambiato tantissimi generi fermandomi poi all’elettronica. La musica in molti periodi mi ha letteralmente salvato la vita, è stata la mia medicina negli stati depressivi di cui ero affetta nell’adolescenza. Con essa son cresciuta veramente, è stata il mio supporto e la mia spinta. Qualche aneddoto, episodio particolare che vorresti raccontarci? Mi vien in mente un episodio tenero e un po’ malinconico che ancora oggi ricordo dopo tanto tempo….Stavo facendo un live in un pub nelle zone di Padova, ricordo una ragazza che finito il live si è avvicinata, era un pò “alticcia” e non ci misi troppo tempo a capire che aveva problemi di alcolismo. Comunque, finito il live si avvicinò a me e incominciò a parlarmi….mi disse “Tante persone cantano, cantano per piacere agli altri, per arrivare al successo, perché sono molto dotati o perché attraverso questo si esprimono….In tutte queste persone ci sono quelli che meritano d’essere ascoltati per gli sforzi che fanno e poi ci sono quelle persone che arrivano dritte dentro senza che ci siano sforzi…e magari non sai perché”, mentre me lo diceva vidi gli occhi lucidi, ci siamo abbracciate. Descriviti con 3 parole…. Tre parole contradditorie, incredibile ma vero: Tenace, Fragile, Emotiva. A cosa ti ispiri per scrivere le canzoni e quali sono i tuoi riferimenti musicali? La maggior parte delle mie canzoni son state scritte nei momenti bui, per quanto riguarda i testi son parole che vengono da questi momenti…la musica ha molte ispirazioni, prendo spunto da molte artiste che ammiro del panorama odierno, tra queste Florence, Banks, Lana del rey …..solo per citarne alcune. Scegli un tuo brano (meglio se ha anche un video musicale) e raccontacelo: Vorrei parlare di “Call me” anche se non ha un vero e proprio video, ma trovo che sia interessante da spiegare, “Call me” parla di maschere che portiamo per poter reggere il confronto degli altri, “Ci facciamo belli” per non mostrare i lati bui, i lati che riteniamo difettosi… Di cosa parlano il brano e il video? Nel video(presente su Youtube) si vede la mia immagine con il viso coperto da una maschera e oltretutto con il volto a metà non intero. L’estetica è ciò che ci attrae e indubbiamente la prima cosa che colpisce è il mio corpo ma il mio viso non si vede del tutto come se avessi qualcosa da nascondere…in effetti è così, Call me è a tutti gli effetti una provocazione, una provocazione pensata e studiata, “Chi sei veramente?“ Com’è nata questa canzone? Nasce già dall’adolescenza, quando essere accettati soprattutto a livello fisico per me è stato difficile, quindi nascondevo il più possibile la mia presenza, la mia persona, il mio corpo e soprattutto il mio viso. “Call me” come già detto è una provocazione, sul fatto che tutti siamo molto attratti da qualcosa di piacevole ma poi risulta difficile andar a fondo e scoprire “veramente” la persona per quello che è! Infatti ,ma è una cosa che già sapevo in pochi lo hanno capito…per potermi capire non ci sono molte alternative o conoscermi o seguirmi. Se la tua musica fosse un quadro a quale assomiglierebbe? L’urlo di Munch. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Completare il mio Album entro l’anno “Karma” e incominciare a cantare e a diffondere la mia musica.