Dove investire nel mercato immobiliare a Milano?

Milano è notoriamente una delle città più vive del nostro Paese sul fronte del mercato immobiliare. Complice l’arrivo di nuove fermate della metropolitana, sono numerosi i quartieri per i quali viene ipotizzata una crescita dei prezzi degli immobili: l’apertura della linea blu, la M4, è un importante volano da questo punto di vista, ma ci sono anche altri quartieri – dalla zona di Lambrate a quella del Campus Bocconi – che per ragioni differenti promettono bene.

Il valore della M4

Certo è che chi è interessato a comprare casa a milano deve fare i conti con la M4: si calcola che per gli immobili situati nei pressi della nuova linea della metropolitana si possa prevedere una rivalutazione complessiva attorno al miliardo e mezzo di euro. Una ricerca della Camera di Commercio ha messo in evidenza che per gli immobili nei pressi della linea blu il costo medio è di 6mila euro al metro quadro, con un rialzo dell’1% nel 2018. Alcune zone più di altre hanno conosciuto una crescita significativa: quella del Tribunale, quella della fermata di Argonne viale Corsica e quella della fermata viale Piceno – Indipendenza.

Le cittadelle universitarie

Il Campus Bocconi fa crescere i prezzi, ma più in generale tutte le cittadelle universitarie hanno lo stesso effetto nei confronti delle quotazioni. Nel 2018, per esempio, in Bovisa si è assistito a un rialzo di quasi il 5%; più moderato, ma comunque importante, l’incremento dei prezzi attorno alla Cattolica, superiore all’1%. In zona Bocconi, nel corso degli ultimi cinque anni le tariffe sono salite dell’8%. In media per le cittadelle universitarie si parla di 5mila euro al metro quadro, ma è bene prendere in seria considerazione tutte le costruzioni nuove di studentati, visto che l’arrivo di ragazzi come inquilini ha effetti positivi anche per l’indotto che ne deriva sulle attività commerciali circostanti.

La movida

Milano è anche la città della movida e del divertimento serale, ed è per questo che gli operatori del settore stimano un rimbalzo dei prezzi anche in zone come i Navigli e Porta Nuova: qui il rialzo delle quotazioni si aggira attorno al 2%. Proprio la movida fino a qualche tempo fa aveva permesso di mantenere i prezzi bassi (è difficile vendere casa in una zona in cui c’è rumore fino a tardi), ma pare che ora si sia arrivati a una netta inversione di tendenza. Il +3% di Brera è un esempio significativo in tal senso, ma anche il primo tratto del Naviglio Grandeva valutato con attenzione: una zona dal potenziale elevato che gli investitori immobiliari fino a questo momento hanno trascurato.

Lambrate e Tortona

Sorprende rilevare che tra le zone in spolvero c’è anche Lambrate, in effetti penalizzata dalla presenza della stazione ferroviaria e da tutti i problemi in termini di insicurezza e di cattive frequentazioni che ne possono derivare. Il quartiere, tuttavia, nel corso degli ultimi anni si è rivitalizzato, complici gli eventi del Fuorisalone e la nascita di quel Ventura District che ha reso questo angolo di Milano un punto di riferimento per il design e per la creatività in generale. A proposito di creatività, non si può fare a meno di menzionare in questa rassegna la zona di Tortona, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Porta Genova, a sua volta rivalutata grazie al Fuorisalone. Va detto che si possono riscontrare differenze notevoli anche tra una strada e l’altra dello stesso quartiere, ma il +5% delle quotazioni è un dato che non può lasciare spazio a malintesi. Infine, vale la pena di citare corso Buenos Aires, vale a dire la galleria commerciale a cielo aperto di Milano, che specialmente nei dintorni di Porta Venezia, sulla linea rossa della metropolitana, ha fatto il botto.