Esercito: grande sensibilità degli Allievi Marescialli per la donazione di midollo osseo

Viterbo. Nelle giornate del 30 gennaio e 6 febbraio, presso la Caserma “Soccorso Saloni” sede della Scuola Sottufficiali dell’Esercito, 90 Allievi Marescialli del XX corso “Certezza” e del XXI corso “Esempio” hanno iniziato l’iter per diventare potenziali donatori di midollo osseo.

Il 20 dicembre dello scorso anno, presso l’Aula Magna dell’Istituto di formazione militare viterbese, ha avuto luogo una conferenza informativa, organizzata in sinergia con la Sezione di Viterbo dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo (ADMO), volta a promuovere la cultura della donazione. Dopo l’introduzione di Paola Massarelli, Presidente della Sezione ADMO di Viterbo, ha preso la parola Tiziana Riva, Vice Presidente e donatrice, la quale ha illustrato il ruolo dell’Associazione nell’attività di sensibilizzazione, fornendo le informazioni sulla donazione del midollo osseo, sull’iter del potenziale donatore fino alla tipizzazione HLA (Human Leukocyte Antigens) e all’iscrizione nel Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR), il tutto nel rispetto della normativa sulla privacy. Ha sottolineato come nel diventare donatori si fornisca un fondamentale contributo alla qualità della vita altrui, in particolare a quanti soffrono, evidenziando come un gesto di tale generosità e altruismo possa salvare la vita. Nell’occasione, presenti il personale del Quadro Permanente, gli Allievi Marescialli del XX corso “Certezza” e del XXI corso “Esempio”, numerose sono state le richieste di informazioni e approfondimenti, a testimonianza del particolare interesse derivante dalla consapevolezza di quanto sia importante essere solidali e al fianco di tutte quelle realtà attive, attente, sempre pronte e presenti, al servizio della collettività.

L’Associazione Donatori Midollo Osseo è nata nel 1990 con lo scopo principale di informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere, attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo, le leucemie, i linfomi, il mieloma e altre neoplasie del sangue. Infatti, per coloro che non hanno un donatore consanguineo la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è legata all’esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati, dei quali cioè sono già note le caratteristiche genetiche.