Milano in campo per contrastare il calo delle donazioni di sangue

In Lombardia nel 2017 sono state donate 472.677 unità di sangue intero, mentre l’anno scorso, 2018, ci si è attestati a 470.994 unità. A questo occorre aggiungere annualmente 80/90.000 unità di aferesi. L’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, per contrastare il calo delle donazioni di sangue, ricorda che presso l’Avis di Milano si può donare anche il giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 19. Ed è quello che ha fatto lui stesso, recandosi in Largo Volontari del Sangue per la sua donazione periodica. “Mi presentavo alla donazione al mattino come la quasi totalità dei donatori. Il cambio di abitudine intende aiutare i milanesi a scoprire la possibilità di donare sangue anche di pomeriggio. E’ un servizio importante reso disponibile da AVIS Milano per permettere anche a coloro che hanno pressanti impegni di lavoro o la giornata piena di chiuderla con un gesto importante quale la donazione di sangue. Donare sangue il pomeriggio non ha alcuna controindicazione, occorre fare attenzione all’ora di pranzo consumando un pasto leggero e privo di grassi”. Oggi la situazione delle donazioni di sangue non permette la necessaria tranquillità, per la città, ma anche per la Provincia di Milano. Tutti i Servizi Trasfusionali di Milano città nel 2018 hanno ottenuto 79.523 unità di sangue rispetto alle 80.923 dell’anno precedente; un calo di 1.400 donazioni, l’ennesimo da anni, pari all’1,71%. Unico servizio in contro tendenza è quello offerto con l’ausilio delle Unità Mobili dell’Avis Milano che promuovono ed effettuano la raccolta presso le scuole, le aziende e in alcune parrocchie. “La Lombardia – ha aggiunto Gallera – è, da sempre, una regione virtuosa. I dati della città di Milano devono essere comunque osservati attentamente perché il trend non può essere costantemente negativo. Anche l’appello del Centro Nazionale del Sangue ad intensificare la chiamata non deve essere sottovaluto quando indica che diverse regioni sono in difficoltà. Vero che è periodo di influenza e altrettanto vero che i ritmi della vita sono sempre più frenetici, ma allora perché non dedicare il giovedì pomeriggio, a un gesto semplice che permette di salvare vite”?