Scandiano: spettacolo Col naso all’insù

Nuova proposta della rassegna A Teatro con mamma e papà. Tre appuntamenti dedicati ai più piccoli, uno al mese, con compagnie molto conosciute a livello nazionale. Dopo il successo dello spettacolo “La casa de tabua” con André Casaca di gennaio domenica 10 febbraio sarà sul palco del Boiardo lo spettacolo dal titolo Col naso all’insù nato da un’idea di Giorgio Rossi e prodotto dall’Associazione Sosta Palmizi. Il costo del biglietto è di Euro 5 per i bambini fino ai 12 anni e di Euro 6 per gli adulti. Per informazioni e prenotazioni Teatro Boiardo tel. 0522/854355. Siamo a Kronos, un luogo senza tempo dove lavorano tre bizzarri figuri in camice medico. Precisione, efficienza, natalità: qui si decide il destino di ogni nascituro, qui lo si spedisce ai futuri genitori secondo rigide, imperscrutabili regole che nessuno, fin dai tempi di Adamo ed Eva, ha mai messo in discussione. Finché un giorno un futuro bambino si ribella: proprio non gli va che qualcuno decida per lui. Vuole scegliere da solo. Ma non si possono scegliere i propri genitori. O forse sì…Nel corso dello spettacolo vengono mostrati, raccontati e danzati diversi tipi di mamme e papà: buffi, giocosi, teneri ma anche arrabbiati, nervosi, assenti. Infinito è il catalogo dei candidati, e infinite le sfumature che ciascuno di loro nasconde, perché dietro le apparenze c’è sempre qualcosa di inaspettato. Su chi cadrà la scelta? Col naso all’insù è un libero gioco in cui le emozioni e i comportamenti diventano spunto per la creazione di un momento spettacolare tra parola, danze, clownerie e musica. È un inno al potere dell’immaginazione e della libertà. Un’occasione per divertire, stupire, e delicatamente far riflettere.

Nota degli autori

“La nostra prima ispirazione viene dal Catalogo dei genitori, un libro di Claude Ponti in cui i bambini possono osservare un’esilarante carrellata di tipologie di genitori fantastici e surreali. Altre letture fondamentali sono state gli scritti di Jorge Luis Borges e Stefano Benni, in cui animali immaginifici popolano mondi paralleli e la fantasia non ha confini. Ma non sono forse anche le mamme e i papà, per i loro bambini, degli esseri straordinari, meravigliosi, irresistibili e buffi? Questi esseri che li hanno procreati sono il loro riflesso, tutto da scoprire ed immaginare. Saranno loro che li accompagneranno nella loro formazione e per tutta la vita. L’amore che lega un genitore al proprio figlio è per sempre. Ed è l’amore più bello…ma anche quello più complicato! Col naso all’insù è il pretesto per giocare con leggerezza proprio su questo; dare libero sfogo alla fantasia e creare genitori bizzarri, stupefacenti, terribili e magici. Genitori albero e genitori tascabili. Affascinanti e impossibili. Per poi scoprire, alla fine, che un po’ di magia i nostri genitori ce l’hanno davvero. Basta solo saperla riconoscere… L’ispirazione più profonda che riconosciamo come autori per la creazione dello spettacolo è quello di essere stati figli, ancora prima di genitori perché come scriveva Antoine De Saint-Exupéry ne Il Piccolo Principe : “Dedicherò questo libro a Tutti i grandi che sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano)“

I linguaggi scenici dello spettacolo

Col naso all’insù utilizza il linguaggio del corpo, della parola, del disegno, della musica, della danza e di altre forme di espressione scenica. Per immergersi fino alla punta dei capelli in questa avventura dalle molteplici facce e dar vita a questi esseri fantasmagorici chiamati genitori. Il teatro diventa allora uno zoom sulla vita che con strane lenti deforma la realtà per poi ricrearla. Un aspetto altresì molto importante sarà la povertà di mezzi tecnologici. Gli artisti punteranno sulla semplicità dei corpi, sulla loro abilità e le loro infinite possibilità creative. Questo, come contrapposizione a questo nostra epoca di eccesso tecnologico che tende a fermare ogni muscolo, anche quello dell’immaginazione. Ecco perché lo spettacolo ha come obbiettivo quello di riattivare la voglia nei bambini di giocare tra loro nello spazio e nel tempo senza protesi elettroniche.