“Omicidio a corte. Musica e morte nella vita di Carlo Gesualdo” e “Schuberts Winterreise”

“Omicidio a corte. Musica e morte nella vita di Carlo Gesualdo”. Titola così la pièce-concerto di sabato 2 febbraio, ore 18:00, per la IV stagione de La Risonanza in Palazzina, interpreti il soprano Emanuela Galli e l’attore Lorenzo Bassotto, accompagnati al clavicembalo da Fabio Bonizzoni. Al cuore del repertorio, originale retrospettiva sul Seicento musicale italiano, è la figura di Carlo Gesualdo (1566-1613). Principe di Venosa e Conte di Conza, noto madrigalista e compositore di musica sacra, nel 1588 assurse alle cronache per aver assassinato la moglie Donna Maria D’Avalos e l’aristocratico amante Fabrizio Carafa, colti in flagrante adulterio. Il binomio “musica e morte” nella vita del compositore lucano è ancora oggi motivo di sinistro fascino. Il linguaggio fortemente cromatico, fra i più espressivi del Rinascimento europeo, e l’uso di progressioni decisamente all’avanguardia per lo stile compositivo dell’epoca si collocano nel filone di un’ardita sperimentazione che solo alla fine del XIX secolo sarà pienamente compresa ed emulata. Dal Primo Libro delle “Sacrae Cantiones” di Gesualdo si ascolteranno i mottetti a 5 voci Hei mihi Domine e Tribulationem et dolorem e la composizione Moro, lasso, al mio duolo dal Sesto libro de’ Madrigali. All’autore de L’Orfeo, Claudio Monteverdi (1567-1643), si affida il brano di chiusura del concerto, Lamento della Ninfa, preceduto da arie dei compositori coevi Sigismondo d’India, Andrea Falconieri, Benedetto Ferrari, Barbara Strozzi, Giovanni Felice Sances, Bartolomeo Barbarino. Per la XIII stagione del Festival Liederìadi domenica 3 febbraio, ore 15:30, in prima assoluta per la città di Milano il tenore Mirko Guadagnini con Ensemble 900, Orchestra del Conservatorio della Svizzera Italiana, diretta da Francesco Bossaglia, eseguirà “Schuberts Winterreise” di Hans Zender, l’orchestrazione del “Winterreise” di Franz Peter Schubert, il ciclo di 24 Lieder, composto nel 1828 per voce e pianoforte intorno al mito del viandante (der Wanderer), caposaldo del Romanticismo mitteleuropeo. Hans Zender (Wiesbaden, 1936), esponente dell’avanguardia musicale tedesca, ha orchestrato il capolavoro schubertiano nel 1993. Attraverso una sorta di dialogo immaginario fra passato e presente, il compositore tedesco è così riuscito a fornire, tanto agli interpreti quanto agli ascoltatori, una nuova chiave di lettura dell’opera originaria, pur nel rispetto della sua identità e del linguaggio dal forte potere espressivo che l’ha resa immortale.