Tsunami in Indonesia: almeno 170 morti, 745 feriti, colpite strutture turistiche

E’ una strage. Gravissimo il bilancio delle vittime dello tsunami in Indonesia. Al momento è di 168 ma inevitabilmente è destinato ad aumentare. L’agenzia indonesiana per la gestione dei disastri (BNPB) al momento cerca 30 dispersi. I feriti sarebbero 745. L’area più colpita è stata la provincia di Banten, dove 126 persone sono state uccise nella rinomata zona balneare, ha detto il portavoce del BNPB, Sutopo Purwo Nugroho. Sono state colpite le spiagge attorno a Sunda Strait, lo stretto di mare che separa le isole di Giava e Sumatra. Il maremoto sarebbe stato causato dall’intensa attività del vulcano Krakatoa. Il presidente indonesiano Joko Widodo ha dato ordine al governo di prendere “immediate misure di risposta all’emergenza”. Numerosi gli edifici distrutti da un muro d’acqua con onde di 20 metri, che ha colpito le spiagge di Sumatra Sud e della punta ovest di Giava verso le 21.30 locali di sabato 22 dicembre. Le autorità sostengono che lo tsunami sia stato innescato da un’ondata anomala dovuta alla luna nuova e a una frana sottomarina conseguente all’eruzione di Anak Krakatoa, che forma una piccola isola nello stretto di Sunda, tra Giava e Sumatra. Anak Krakatoa è una piccola isola vulcanica emersa mezzo secolo dopo la mortale eruzione del 1883 del Krakatoa.

L’onda di tsunami ha fatto strage

Tantissime le vittime tra gli impiegati della compagnia statale Pln, riuniti per celebrare la fine dell’anno. Le immagini mostrano l’onda devastante che si abbatte sul palco dove una band rock, i Seventeen, stava suonando per l’evento. Il bassista è rimasto ucciso insieme al manager, altri 4 componenti del gruppo risultano tra gli oltre 80 dispersi nella tragedia. Le autorità indonesiane hanno diramato una allerta invitando i residenti delle zone colpite dallo tsunami a “stare lontani dalle spiagge”. Il capo dell’agenzia meteorologica, Rahmat Riyono, teme che sia “possibile un altro tsunami” poiché quello di ieri “è stato provocato da un’eruzione del vulcano Anak-Krakatau”. “La possibilità di un secondo tsunami in caso di terremoto sono molto basse, ma qui si tratta di un’eruzione. Dobbiamo continuare a monitorare la situazione”, ha detto, sottolineando che proprio per questa ragione non sono scattati allarmi preventivi ieri.