La Brexit torna in discussione: Londra è nel caos

Colpo di scena a Londra. La Brexit torna in discussione. Il voto di ratifica ai Comuni sull’accordo, previsto per martedì, sarà rinviato. Lo ha annunciato la premier Theresa May. Il motivo del rinvio è ridefinire le condizioni per l’attuazione del meccanismo del backstop sul confine irlandese. Nel frattempo Bruxelles ha chiarito che non è disponibile ad una rinegoziazione dell’accordo raggiunto tra Londra e i Ventisette. Rivedere il meccanismo del backstop e, in questo modo, attribuire un ruolo al Parlamento britannico in modo da dare a questo strumento “legittimità democratica” ha spiegato la premier illustrando le ragioni del rinvio del voto, insistendo comunque che l’accordo con la Ue garantisce “un’uscita negoziata” dall’Europa e sfidando coloro che sono contrari a proporre un piano alternativo “plausibile”. La premier ha poi sfidato chi vuole un referendum bis “a dirlo chiaramente”, avvertendo che esso tornerebbe a “dividere il Paese”. La premier ha ammesso che l’accordo sulla Brexit da lei sottoscritto con Bruxelles “verrebbe respinto con ampio margine”. Ma l’Ue non ha intenzione di cedere. “Il nostro assunto di lavoro resta che la Gran Bretagna lascerà l’Ue il 29 marzo 2019” e che l’accordo di divorzio sul tavolo sia “l’unico possibile”, “non rinegoziabile. La nostra posizione non cambia”, afferma una portavoce a Bruxelles, ribadendo che l’Unione Europea “si sta preparando a tutti gli scenari” e che comunque, anche dopo la sentenza della Corte Ue, al momento mancano le condizioni per la revoca dell’articolo 50 sul divorzio. Un eventuale rinvio del voto sull’intesa sulla Brexit “è una decisione che spetta interamente alla Gran Bretagna, da parte nostra non abbiamo commenti da fare”. La Ue ha già offerto alla Gran Bretagna l’accordo “migliore e l’unico possibile”, ribadisce la portavoce. Theresa May tornerà a Bruxelles per cercare di ottenere un supplemento negoziale sulla Brexit e in particolare “respingere il backstop”. Lo scrive su Twitter Nadhim Zahawi, uno dei sottosegretari del suo governo, in attesa delle comunicazioni ufficiali della premier alla Camera dei Comuni. “Theresa May ha ascoltato i colleghi – si legge – e andrà a Bruxelles”.