Il 30 novembre esce l’album “Atlantico” di Marco Mengoni e l’anno prossimo va in tour

Milano. «Mi sono accorto che la musica sta cambiando da un po’ di anni e volevo trovare qualcosa che rispecchiasse il viaggio che avevo fatto». Lo ha confessato Marco Mengoni alla presentazione del suo nuovo album “Atlantico” in uscita venerdì 30 novembre. «Avevo desiderio di nuovi stimuli e ho intrapreso alcuni viaggi per staccarmi dalla quotidianeità – ha confidato – Così ho acquisito nuove culture, ho sorvolato l’Atlantico da cui ha preso il titolo l’album, e sono cresciuto per alcune esperienze fatte».   “Atlantico” esce contemporaneamente in tutta Europa in lingua italiana e spagnola e contiene 15 tracce inedite che l’artista ha svelato agli addetti ai lavori durante un incontro svoltosi in altrettante stanze sulla Torre Velasca di Milano. Prima in registrare questo disco Mengoni è stato a Cuba («Mi sono fatto raccontare tanto di quella isola»), é rimasto un  po’ di tempo a New York («É piena di una energia incredibile»), poi si è spoststo in Portogallo, Emirati Arabi, Tanzania («Ho capito l’importanza della lentezza, un aggettivo positivo, seguendo l’istinto naturale a mettendo da parte i sentimenti più brutti per riconoscere il bene e il bello»). Per l’occasione Marco ha voluto organizzare Atlantico Fest attraversando la musica con tre giorni di eventi a Milano a partire da giovedì 29 novembre (piccolo show notturno nella stazione centrale) e per la prima volta un progetto musicale si traduce in occasioni di incontro, osservazione e condivisione attraverso diverse esperienze rivolte a tutto il pubblico. «Durante questo viaggio mi sono sbloccato nella mia intimità artistica e ho avuto l’esigenza di condividere tutto, cominciando da Tom Walker – ha sostenuto – Prima ero restio a fare duetti ma questa volta ho seguito l’istinto condividendo con lui “Hola (I say)” nella scrittura e nell’adattamanto del testo in italiano: è il nuovo singolo». Un altro duetto è quello con Vanessa Da Mata e I Selton in “Amalia” e in “La casa azul” c’è addirittura un cameo di Adriano Celentano. «Adriano ha accettato di dare il suo contributo – ha confessato – Non a caso entra dopo un silenzio e lo ringrazio di averlo avuto come ospite, così rivoluzionario e incredibile da sempre. Ascoltando il brano mi sembrava perfetto per Adriano: per raccontare una vita così piena e intensa sognavo una voce come la sua, che contenesse nel graffio tutta l’esperienza che speravo di sentire». “Muhammad Alì” è il titolo di un’altra canzone del disco. «Mi sento molte volte debole e ho fatto delle scelte sbagliate per paura – ha affermato – Ho dedicato un pezzo a questo personaggio che i giovani devono andare a cercare, un artista a tutto tondo, grande pugile con il nome di Cassius Clay, uno dei primi rapper, super divertente: l’ho voluto prendere come riferimento per la libertà, nonostante sia afflitto dal parkinson».

Oltre alla versione standard, questo nuovo lavoro ha 5 copertine per 5 special edition da collezione. Il #MengoniLive2019 Atlantico Tour partirà il 27 aprile dal Pala Alpitour di Torino, 1, 2 e 4 maggio al Mediolanum Forum di Milano, 8 e 10 al Palalottomatica di Roma, 13 Maggio al Pala Florio di Bari, 16 al Pala Decò di Caserta, 18 al Pala Sele di Eboli, 21 al Nelson Mandela Forum di Firenze, 24, 25 e 26 all’Arena di Verona, 29 al Rds Stadium di Rimini e 30 all’Unipol Arena di Bologna. Annunciate anche cinque tappe previste in aprile a Berlino, Zurigo, Monaco, Parigi e Madrid che anticiperanno il tour europeo previsto per fine 2019. «Sono partito un po’ di anni fa dall’estero e l’ho vissuto come esperienza divertente – ha riflettuto – Non so se riuscirò a farmi capire, ma negli anni ho cominciato a vedere che qualcuno si interessava. In Italia qualcuno aveva ventilato di fare degli stadi ma io sono una persona razionale e ho pensato di fare un passo alla volta, decidendo di proseguire il percorso dei palazzetti. In tutti i miei ‘live’ cercherò di portare un messaggio e sto studiando un modo più diretto per abbattere tutti i muri che si stanno alzando nel mondo».