Mosca schiera in Crimea sistemi anti-missilistici: possono abbattere 36 aerei in un raggio di 400 chilometri

Mosca ha annunciato il dislocamento in Crimea di ulteriori batterie S-400, i sistemi anti-missilistici capaci di abbattere 36 aerei nemici in un raggio di 400 chilometri oltre ad altri obiettivi, come i missili balistici. Così ha detto il ministro della Difesa russo Sergej Sojgu, precisando che i nuovi sistemi saranno operativi “entro la fine dell’anno”. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha definito un “atto barbarico l’arresto dei nostri marinai”. Intanto ha firmato la promulgazione della legge marziale in alcune aree del Paese per 30 giorni. Così ha annunciato il portavoce del presidente. Poroshenko ha chiesto alla Nato l’invio di alcune navi nel Mar Nero, ricordando che il segretario di Stato Usa Mike Pompeo gli aveva promesso “pieno sostegno, compresa l’assistenza militare”. Quest’ultima però è stata poi smentita dallo stesso dipartimento di Stato, che ha precisato che il segretario si riferiva solo “al sostegno alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”.

Le tensioni tra Russia e Ucraina

Sono iniziate domenica scorsa in seguito allo scontro delle unità navali nella zona dello Stretto di Kerch, conclusosi con il sequestro da parte russa di tre imbarcazioni militari ucraine e l’arresto di 24 tra marinai e agenti del controspionaggio. Mosca è stata accusata da Stati Uniti, Unione Europea e Nato per la sua “condotta illegale”. “Impedire il transito illegale delle navi ucraine attraverso lo stretto di Kerch è una violazione del diritto internazionale”, ha denunciato l’ambasciatrice americana all’Onu Nikky Haley. Furioso anche il presidente Donald Trump che ha minacciato di cancellare l’incontro – “già pronto e concordato” secondo il Cremlino – con il presidente Vladimir Putin previsto in occasione del G20 in Argentina. Si difende invece il presidente russo dichiarando che l’incidente a Kerch è stata solo “una provocazione organizzata dalle autorità e dal presidente attuale prima delle elezioni in Ucraina”. Lo ha detto Vladimir Putin, spiegando che “Poroshenko potrebbe non arrivare al ballottaggio e quindi deve fare qualcosa. Sono certo che sia così”. Guarda caso, prosegue il presidente russo, “la legge marziale non è stata introdotta nel 2014 quando c’era la guerra. Oggi, invece, sì, solo dopo un piccolo incidente di frontiera”. La provocazione, conclude Putin, sarebbe dunque servita a questo, “a esacerbare la situazione e creare ostacoli seri ai suoi rivali, cioè all’opposizione”.