Francesco De Gregori su Rai 3 e dal vivo nel 2019
Milano. «Vorrei fare un disco ma non sarà dal vivo, o meglio registrarlo in sala con il materiale fatto dal vivo, senza fare un missaggio e per avere una resa orchestrale in diretta, magari che uscisse il più presto possibile, possibilmente in estate». Lo ha rivelato Francesco De Gregori in occasione della presentazione dei suoi progetti dal vivo del prossimo anno. Il primo progetto si intitola “Off the record” con un mese di concerti al teatro Garbatella di Roma dal 28 febbraio del prossimo anno al 27 marzo con 230 posti a sedere.
«Sarà un approccio confidenziale e io stesso non so che tipo di emotività potrà avere, con le 230 persone sedute davanti a me – ha sottolineato – Il nucleo centrale della scaletta sarà dai 20 ai 25 brani ma ogni sera proporrò 3-4 canzoni diverse, dopo le prove nel pomeriggio: mi eccita il dare un senso d’improvvisazione alla mia musica e variare molto sera per sera, approccio non accademico. Lo fa Bruce Springsteen a New York e se lo ha fatto il ‘Boss’ perché non farlo io. Non mi piace raccontare nulla prima di una canzone o fra una canzone e l’altra, c’è un tempo per parlare e un tempo per suonare, non ho voglia di raccontare la mia vita durante un concerto, non sarò mai un grande parlatore. Giocherò con il mio repertorio poco conosciuto». Il secondo progetto è De Gregori & Orchestra Greatest Hits Live”. «La scaletta dello spettacolo cercherà di soddisfare il 70% del pubblico che vuole i miei successi – ha spiegato – Per il 30% che non ne può più di sentirli cercherò di accontentarli con quasi tutti i miei grandi successi in veste totalmente inedita, accompagnato da una grande orchestra di 40 elementi con Gnu Quartet e la mia band, anche se è ancora tutto molto da definire. Gli arrangiamenti saranno curati da Gnu Quartet con cui ho condiviso una esperienza bellissima l’estate di due anni fa, musicisti marchigiani conosciuti al concerto del terremoto». Il debutto di De Gregori & Orchestra Greatest Hits Live è previsto l’11 giugno alle Terme di Caracalla a Roma, con replica al Teatro Antico di Taormina il 15 giugno, al Lucca Summer Festival il 30 giugno per concludersi all’Arena di Verona il 20 settembre, dopo aver toccato i luoghi storici ed artistici più belli d’Italia durante tutta l’estate. «Il rapporto con il pubblico è emozionante – ha ricordato ricordato – Cantate e sentire la gola che si apre e si stringe è indescrivibile, una parola diversa dalla sera prima e non è poco: rendere partecipe il pubblico cui racconto la mia vita, le mie storie e ciò che succede nel mondo mi riempie di orgoglio».
Intanto è disponibile il 45 giri “Anema e core” che Francesco ha interpretato con sua moglie Chicca in versione acustica e orchestrale. «Mi è piaciuta farla perché Chicca mi faceva tenerezza – ha confessato – È una cosa che ci ha coinvolto molto, tanto da andare a chiedere ai napoletani conferma sulla pronuncia: è stato un rischio cantare in napoletano, anche se rischia molto di più uno che lavora in una fonderia». Il 1 dicembre in prima serata su Rai 3 andrà in onda il docufilm “Vero dal vivo”. «Non è un film musicale – ha accennato – È un viaggio da Parigi a Londra, da Monaco a New York, con persone che scherzano o sono serie, un film fatto di indizi che non mi sarebbe piaciuto chiarisse il mistero che lo rende visibile ed evidente e mai risolto. Nel film non ho la barba perché l’estate prima ero andato in Grecia dove ho comprato una maschera che non funzionava con la barba. È una scheggia di verità, un pezzo di vita senza sceneggiatura».