Salvini: “gli extracomunitari con permesso scaduto vanno cacciati”

Il caso Desirée ha spinto la Lega di Matteo Salvini a premere sull’acceleratore per approvare le norme volute dal Viminale. “Non sarebbe successo nulla se il dl fosse stato già approvato” tuona il Capitano. “Gli extracomunitari che avevano il permesso scaduto sarebbero stati già cacciati”. Per agevolare le espulsioni degli irregolari è stata prolungata la durata massima di permanenza nei Centri per il rimpatrio da tre a sei mesi. Il Governo ha presentato un emendamento in Commissione Affari costituzionali del Senato sui “presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale”. La domanda che serve ad ottenere l’asilo – si legge – “è manifestamente infondata quando il richiedente è entrato illegalmente nel territorio nazionale o vi ha prolungato illegalmente il soggiorno”. Carcere da uno a 4 anni ed espulsione con accompagnamento immediato alla frontiera per lo straniero che, destinatario di un provvedimento di respingimento alla frontiera, rientri in Italia senza una speciale autorizzazione del ministro dell’Interno. Il vice premier è categorico con i grillini: “Il decreto non si cambia”. Il sottosegretario Molteni è in prima linea a palazzo Madama per combattere contro l’ala De Falco, Nugnes, Fattori che non ha intenzione di ritirare i propri emendamenti, alcuni dei quali sono coperti da Di Maio. “Il parere dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Unhcr, sulla lista dei Paesi sicuri, deve essere obbligatorio e, se sfavorevole vincolante”, una delle richieste. Nelle intenzioni dei grillini il relatore leghista Borghesi dovrebbe presentare altre modifiche concordate oltre le 19 previste e in cambio arriverebbe il via libera M5S a mettere la fiducia al Senato e alla Camera al provvedimento, così come chiede via Bellerio.