Turate. Marco Castelli trafitto e ucciso da un palo di ferro

Dove essere una vacanza in Sicilia, invece è finita in tragedia. Marco Castelli è morto trafitto da un palo di ferro che si trovava a lato di una strada in manutenzione al posto del guardrail. Il bimbo di 7 anni era su un seggiolino ed era legato con la cintura di sicurezza. Il palo che ha attraversato la carrozzeria della Nissan Qashqai si è conficcato nella parte posteriore dell’auto trafiggendo anche lui. Feriti il padre Gualtiero e mamma Antonella, illesi invece gli occupanti dell’altra utilitaria che a quanto sembra ha tagliato loro la strada uscendo da uno stop a Menfi (Agrigento), all’altezza di un quadrivio in contrada Terranova. Le condizioni di Marco sono apparse subito disperate, il palo gli ha provocato delle gravi lesioni interne e malgrado il trasporto in elisoccorso all’ospedale Civico di Palermo e l’operazione a cui è stato sottoposto per cercare di ridurre l’emorragia il suo piccolo cuore si è fermato nel corso della notte.  A Partanna, il paese della madre, maestra alle scuole elementari a Turate, si svolgeranno i funerali del bimbo. Il sindaco Nicola Catania ha sospeso tutte le manifestazioni estive. La tragedia accomuna Turate e Partanna. Sull’incidente stanno svolgendo le indagini i Carabinieri di Menfi, non solo per stabilire l’esatta dinamica, ma anche per capire se la vita del bimbo si sarebbe potuta salvare se anziché un palo di ferro, a lato di quella strada che si affaccia su un dirupo al fondo del quale scorre un fiume, ci fosse stato un regolare guardrail. Sembra che su quel tratto di strada fossero in corso dei lavori di sistemazione, ma non si sa se il committente è il Comune di Menfi o la Provincia di Agrigento, il cantiere però era fermo il giorno di Ferragosto e per delimitare il bordo della strada sono stati impiegati dei pali di ferro, uno dei quali purtroppo è stato micidiale per il piccolo Marco. Toccherà alla Procura di Agrigento decidere se inserire nel fascicolo degli indaganti anche gli amministratori di Comune e Provincia, insieme ai responsabili del cantiere e l’automobilista che ha tagliato la strada all’auto dove viaggiava il piccolo Marco.