Pignola. Droga dai Paesi Bassi sette arresti

L’obiettivo era quello di essere il clan egemone nel traffico di droga in Basilicata. Si rifornivano di hascisc e di cocaina nel Napoletano e nei Paesi Bassi. Avevano collegamenti con le cosche calabresi e con la camorra. Sono sette le persone, collegate al clan Riviezzi di Pignola (Potenza), arrestate dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta sul traffico internazionale di droga della Direzione distrettuale antimafia di Potenza. Sono in carcere Saverio Riviezzi, Vito Riviezzi, Giovanni Piscopo, Driss Hrita, Habib Badi, Addi Ennser e Angelo Quaratino. Saverio Riviezzi è considerato dagli investigatori, coordinati dal pm Francesco Basentini, il vertice del clan. Nelle intercettazioni si faceva chiamare “zio”. Era il collegamento con altri clan. Un metodo, quello mafioso, paventato dagli indagati soprattutto per imporre nel Potentino un regime monopolistico e “il terrore”, come emerge da alcune intercettazioni ambientali. La cocaina proveniva soprattutto dai Paesi Bassi, transitando per la Germania grazie alla mediazione di un marocchino che, su ordinazione del clan, recuperava la droga e la forniva ai suoi componenti, utilizzando auto modificate per il trasporto. “E’ una delle prime volte che in Italia si utilizza, al posto delle rogatorie, l’ordine europeo di indagine per l’intercettazione di utenze straniere, e nello specifico tedesche” hanno spiegato gli inquirenti.