Milano. Da Palazzo Marino risorse per l’inclusione delle persone con disagio psichico
Quest’anno il Comune di Milano investirà 200 mila euro per progetti di inclusione sociale dedicati alle persone con disagio psichico. Palazzo Marino ha infatti approvato le linee guida per l’erogazione di contributi a favore di realtà del Terzo settore che siano presenti sul territorio per realizzare questo tipo di iniziative. Per farlo, l’Amministrazione lancerà entro l’estate un bando pubblico a cui potranno partecipare, singolarmente o in partenariato, tutti i soggetti che svolgano da non meno di 24 mesi attività nel contesto cittadino a favore delle persone con disabilità psichica. “La sfida che questa città si pone ogni giorno – ha spiegato l’Assessore alle Politiche sociali, Salute e Diritti Pierfrancesco Majorino – è quella di dare a tutti un’opportunità e di non lasciare nessuno indietro. I fondi che stanzieremo grazie a questa delibera vanno proprio in questa direzione, quella di collaborare con il Terzo settore affinché nessuno venga lasciato indietro”. I progetti dovranno riguardare quattro specifiche aree di intervento: “Prevenzione e ascolto”, con iniziative di prevenzione e sensibilizzazione in ambito scolastico a favore di giovani tra i 14 e i 20 anni; “Abitare”, con progetti di inserimento abitativo e finalizzati al raggiungimento dell’autonomia delle persone con disagio psichico; “Lavoro”, con proposte di sostegno alle politiche per la formazione professionale e l’inserimento lavorativo; “Carcere/Rems/Nuove emergenze” attraverso l’implementazione di una serie di soggetti idonei a favorire l’inclusione e il reinserimento di persone con patologia psichiatrica severa dimessi dal carcere o da residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Alle proposte presentate verrà attribuito un punteggio, fino a un massimo di cento punti, sulla base della qualità delle azioni progettuali, della coerenza del piano economico, dell’esperienza maturata nella gestione di attività analoghe a quelle per cui si chiede il contributo, delle risorse umane impiegate nel progetto, della continuità di presenza di operatori già operanti sul territorio, della capacità di sviluppare partenariati tra soggetti del terzo settore e soggetti pubblici e privati e della possibilità di sviluppo del progetto. I beneficiari verranno individuati entro la fine dell’anno e l’entità del contributo corrisposto sarà stabilito in base alla posizione in graduatoria, per un massimo del 90% del valore di ciascun progetto. Saranno ammessi alla graduatoria finale i progetti che avranno ottenuto un minimo di cinquanta punti. L’Amministrazione prosegue così nel solco delle azioni attuate negli scorsi anni. In particolare, nel 2017 sono stati dieci i progetti finanziati con questo tipo di fondi.