Celico conferisce la cittadinanza onoraria a Carmine Abate

Un Evento Culturale e Didattico-Formativo quello che s’è svolto, recentemente, a Celico (CS) con una presenza d’eccezione: lo scrittore Carmine Abate. Una figura poliedrica ed autorevole le cui origini e radici sono di Calabria. Un Autore, che nel volgere di alcuni anni d’impegno letterario e di produzione di opere-capolavoro, s’è affermato come un importante scrittore italiano, di caratura a dir poco europea . Abate è grande orgoglio della Terra di Calabria. Sì, perché è un calabrese di Carfizzi (Crotone), un paese arberesh, cioè italo-albanese. Andiamo all’origine, agli inizi di un’attività letteraria che richiamerà ben presto un successo dietro l’altro! E’ l’anno 1977 quando Carmine Abate scrive ‘”Il Labirinto della Vita-Poesie”. Come narratore ha esordito nel 1984, in Germania, con la raccolta di racconti ‘Den Koffer und weg’!‖. Ha pubblicato tra l‘altro una ricerca socio-antropologica sull‘emigrazione, ‘Die Germanesi’. Col libro ‘Tra due Mari’‖ha riscosso un ampio successo ed è tra i vincitori finalisti del Premio Stresa e del Premio Fenice Europa. Conquisterà anche il Premio Campiello (2012) con un’opera memorabile:” La Collina del Vento” e lo Stresa (2016) con “ La Felicità dell’Attesa”Ma di riconoscimenti culturali e premi letterari Abate ne conseguirà altri e di sicuro prestigio. Come giunge a Celico il grande Scrittore? In proposito – come hanno riferito gli Organizzatori della Manifestazione – c’era un Piano-Progetto ben preciso da parte dell’ Istituto Comprensivo di Celico-Spezzano Piccolo che l’ha subito fatto proprio anche la locale Amministrazione comunale: realizzare il conferimento a Carmine Abate della cittadinanza onoraria. Già nel 2016 l’Ente Locale aveva messo altro significativo tassello di qualificazione nella medesima attività istituzionale: il conferimento della Cittadinanza Onoraria ad altri due illustri calabresi, il Magistrato e Saggista, Nicola Gratteri ed il Giornalista e Scrittore, Antonio Nicaso.

La Cerimonia del’attribuzione della Cittadinanza Onoraria!

La solenne cerimonia del conferimento della cittadinanza onoraria della ‘Città di Celico’ allo scrittore Carmine Abate s’è svolta presso il ‘Teatro dell’Istituto scolastico Presilano’, gremito per l’occasione di discenti,docenti,personale della Scuola ospitante e dell’Ente locale, di un sensibile quanto attento pubblico proveniente da varie realtà territoriali presilane. Ed il Tavolo dei Lavori non poteva che essere di altrettanta qualità e molto rappresentativo, con la partecipazione della Preside dell’Istituto,Adele Zinno; del Sindaco di Celico, Antonio Falcone; dell’assessore all’Istruzione ed alla Programmazione del Territorio del Comune di Celico, Mariella Iaccino; della Docente ( uno dei pilastri portanti nell’organizzazione dell’Evento), Sabrina Marotta.

L’Incontro- Dialogo con gli Allievi dell’Istituto Comprensivo ‘Celico-Spezzano Piccolo’!

Altro aspetto rilevante – di valenza didattico-formativo-educativo – che ha visto impegnato lo scrittore è stato il confronto diretto con un folto gruppo di studenti e scolari dei plessi di Celico e Spezzano Piccolo, che hanno – con compostezza e ottima preparazione – impegnato l’Autore con pertinenti domande su tre romanzi ( letti ed approfonditi nelle rispettive classi tra allievi e docenti…): “ Il Bacio del Pane”, “ Il Banchetto di Nozze e altri Sapori”, “La Festa del Ritorno”. Uno spazio di approfondimento in cui sia lo scrittore, sia i discenti hanno dato corpo e sostanza ad un vero e proprio dibattito-dialogo che ha suscitato vivo interesse, apprezzamento e tanto consenso di pubblico.

La particolarità della Motivazione per l’attribuzione della Cittadinanza Onoraria

“L’impegno letterario di Carmine Abate offre un panorama di riflessioni ampie attraverso una scrittura agevole e comprensibile. La lettura dei testi fa capire molto di più che altre opere che cosa sono il Sud, l’Emigrazione, l’Europa, l’Italia, visti non tanto da chi li studia o governa ma da chi li vive direttamente e li sa raccontare. L’Emigrazione, del resto, caratterizza per sempre la vita dell’Autore e la sua narrazione,dove lo stesso Fenomeno – come lo stesso Abate sostiene – ‘è negli occhi degli altri’…! Le radici, profonde, esistenziali, fondamentali, strutturali e mai banalizzate, ne hanno costruito una Figura di scrittore peculiare, unico, di un’acutezza e sensibilità descrittiva impareggiabile. Anche il senso dell’appartenenza ad una Regione come la Calabria è un legame forte, di costante impatto nei momenti di confronto-scontro con altre realtà, con altri mondi”.

Uno Scrittore che sta dalla parte degli Umili e ne esalta i Sogni di Riscatto!

Le sue opere letterarie, infatti, sono state tradotte in diverse lingue tra cui l’ inglese, francese, tedesco, giapponese, arabo. Oggi i suoi romanzi, i libri di racconti ed i saggi, hanno un pubblico sempre più attento e copioso anche in Olanda, Portogallo, Albania, Grecia, Kosovo, USA. I temi prevalentemente trattati sono il ricordo delle tradizioni della sua terra di origine e anche l’incontro con le popolazioni che risiedono la dove è più forte l’emigrazione dal meridione. Forte è l’impegno socio-culturale di Abate, da anni in prima linea per tenere vive le questioni della multiculturalità,del plurilinguismo, translinguismo (letterario – Modello Kellman) e dell’integrazione, in un mondo che tende inesorabilmente a dividere gli esseri umani per incomprensioni e presunte incompatibilità, così come Questi temi sono trattati con estrema sensibilità e profondità ed espressi con un linguaggio semplice che favorisce la divulgazione dei testi che catturano il lettore in una lettura facile e gradevole.

Ecco cosa ha Dichiarato lo Scrittore!

“ Io parto sempre da un ‘Immagine molto viva, ne faccio fili e poi li intreccio”! Ed ancora – entusiasmante il racconto esperienziale di uno Scrittore sempre più amato ed apprezzato nelle diverse latitudini del Globo-: “ Di certo so che la mia scrittura, i miei veri modelli narrativi – quelli da cui ho imparato a narrare – sono stati i contadini, gli artigiani, la gente umile. Ho imparato – ammette ancora Carmine Abate – a narrare, non a scrivere, ascoltando queste storie, i racconti in arbereshe dei miei concittadini. Stavo ore a sentirli – ricorda – mentre lavoravano. Sono diventato scrittore – conclude Carmine Abate – perché ho saputo ascoltare…!