Brescia. Il cadavere di Allou Suad non è stato ancora trovato

A uccidere Souad Allou sarebbe stato stato l’ex marito, un connazionale di 50 anni, in stato di fermo nel carcere di Canton Mombello dove è stato tradotto mercoledì sera. Il marocchino di 50 anni è un operaio in un’azienda di Seniga, paese del Bresciano dove viveva fino al momento del fermo. Ad incastrarlo le immagini della telecamera installata nei pressi della porta sul retro di un bar al piano terra del piccolo condominio in cui la donna viveva in via Milano. Si vede l’uomo mentre attraversa il cortile interno del complesso trascinando un pesante sacco nero. All’interno ci sarebbe stato il cadavere della giovane madre che lavorava come donna delle pulizie, al mattino in una abitazione privata e il pomeriggio in un ristorante selfservice nella zona nord della città. A denunciare la scomparsa della donna è stato proprio l’uomo ora in carcere, da cui la vittima si era separata un paio di anni fa. “Ha lasciato i nostri bambini da soli e se ne è andata” ha denunciato l’uomo. Il racconto non ha convinto gli agenti che hanno scoperto come l’uxoricida fosse stato denunciato in passato per maltrattamenti e percosse proprio dalla sua giovane ex moglie. Gli investigatori hanno raggiunto l’abitazione di via Milano all’interno della quale non avrebbero trovato nulla di “compromettente”. Quando sono state analizzate le immagini della telecamere di sicurezza del bar per l’uomo è così scattato il fermo. “Mia moglie se ne è andata e io ho solo denunciato la sua scomparsa” ha replicato. Al momento però il cadavere non è stato trovato. Oggi l’udienza di convalida del fermo.