Erika Stefani minaccia di fare saltare il Governo Conte

Prima il caso Fontana poi quello Stefani. Il governo carioca già traballa prima ancora del voto di fiducia. Una cinquantina di parlamentari grillini hanno preso le distanze da Di Maio: voteranno solo i provvedimenti di loro gradimento. L’alleanza tra opposti rischia di durare molto poco. Sia da un lato sia dall’altro le posizioni sono divergenti. Ora l’avviso del ministro Erika Stefani, nominata agli Affari regionali e alle Autonomie. Intervistata dal Corriere della Sera, spiega come “la mia nomina è il frutto di un lavoro di squadra. È la Liga Veneta che mi ha permesso di essere dove sono e di questo devo ringraziare tutti, dal segretario Gianantonio Da Re al governatore Luca Zaia, passando per i parlamentari. Oltre, ovviamente, a Matteo Salvini“. “Mi attende una bella sfida, riuscire a dare risposta ai 2 milioni di veneti che il 22 ottobre sono andati a votare chiedendo più autonomia per la loro regione. È stato un plebiscito, sento su di me il peso di una grande responsabilità. Sono emozionata”. Sull’autonomia, ammonisce, può saltare a tempo record l’esecutivo. Quando le chiedono se teme di essere ostacolata dagli alleati M5s, il “partito del Sud”, lei risponde. “Se si affossa l’autonomia, salta il governo. Per noi è una partita fondamentale, ci abbiamo messo la faccia e abbiamo preteso fosse inserita nel contratto. Non vedo però per quale ragione dovrebbero mettersi di traverso: in Veneto e in Lombardia l’hanno sostenuta, perché non dovrebbero farlo in parlamento?”, conclude. Erika Stefani