Milano. Atti persecutori all’ex collega arrestato marocchino

Un provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Milano a carico di un marocchino 41 anni con regolare permesso di soggiorno, per l’ipotesi di reato di atti persecutori e minacce nei confronti di una ex collega di lavoro. In più occasioni nel mese di gennaio l’uomo, che per un periodo aveva lavorato con la vittima nel ristorante di proprietà del compagno di questa, ha minacciato la donna telefonicamente e sul luogo di lavoro. In alcuni casi, anche alla presenza del figlio di sei anni. Le indagini, coordinate dal comandante della Polizia locale, Marco Ciacci, sono partite quando la vittima si è rivolta al Nucleo tutela donne e minori denunciando gli atti persecutori e le minacce. Tra queste, alcune gravi come quando il marocchino si è presentato fuori dal ristorante simulando all’indirizzo della vittima gesti minacciosi quali il taglio della gola. Da dicembre all’inizio di febbraio, la vittima ha ricevuto 445 chiamate da parte del suo persecutore, moltissime anche quelle ricevute dal proprietario del ristorante. Gli agenti dell’Unità tutela donne e minori hanno raccolto tutte le prove a carico dell’uomo e dopo il provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dalla Procura hanno svolto una intensa attività di ricerca dell’indagato che aveva cercato in ogni modo di far perdere le proprie tracce. L’uomo è stato rintracciato lo scorso venerdì, 13 maggio, in piazzale Loreto all’intersezione con via Andrea Doria. Dopo le procedure è stato condotto al carcere di San Vittore. “Come purtroppo tante storie ci ricordano – commenta il vice sindaco Anna Scavuzzo – nessuna minaccia è da sottovalutare. Lavoriamo tutti perché le donne che subiscono aggressioni trovino sempre la forza di denunciare, perché fermare queste persone è possibile e il contributo delle vittime è determinante”.