L’asso nella manica: Di Maio premier con l’appoggio di Mattarella

“Deve essere un premier terzo, Di Maio non può andare bene”. Lo ripete il segretario della Lega Matteo Salvini. Luigi Di Maio non ha però mai cambiato idea: vuole andare a palazzo Chigi. Salvini è stato disconosciuto da Berlusconi e dalla Meloni. E’ isolato e da solo vale il 17% contro il 32% dei grillini. Il governo gialloverde sarà quindo il Governo Di Maio. Il leghista minaccia di fare saltare tutto. Chiede un premier terzo ma il destino leghista è segnato: essere cooptati dai pentastellati. Sergio Mattarella è il principale “alleato” di Luigi Di Maio e grazie al Colle il capo grillino conta di fare il premier. Il Presidente non vuole nel ruolo di premier un esecutore del contratto piuttosto un leader politico. Il Capo dello Stato è stato chiaro quando, ricordando Luigi Einaudi, ha detto che il presidente della Repubblica “non è un notaio”. Come fece il primo capo dello Stato dell’era repubblicana, Mattarella può imporre un proprio presidente del Consiglio disattendendo alle richieste dei partiti. Ed è su questo che scommette Di Maio. Mattarella – ragiona la Casaleggio – imporrà Di Maio. Il leader leghista, sempre più solo, dovrà cedere. La base leghista è già in rivolta, ma il Carroccio ha deciso volontariamente l’abbraccio fatale con il M5S. La cosa gialloverde è pronta a grillizzare non solo Salvini ma anche i leghisti.