Milano. Bertolé incontra Sheik Abdo portavoce dei profughi in Libano

Creare una zona demilitarizzata, apolitica e umanitaria sul suolo siriano, che possa ospitare profughi e sfollati. È il cuore della proposta di pace avanzata dal maestro siriano Sheik Abdo e dai rappresentanti di Operazione colomba, Corpo nonviolento di Pace della comunità Papa Giovanni XXII, ricevuti a Palazzo Marino dal Presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé. Sheik Abdom, insegnante elementare e attivista siriano divenuto un punto di riferimento per i profughi in Libano, è in Italia per promuovere e far conoscere ai rappresentanti della comunità internazionale il progetto che prevede la creazione di zone umanitarie in territorio siriano adatte ad ospitare profughi e sfollati interni ed esterni al Paese. “Crediamo – ha spiegato – che la pace parta dal basso e che sia fondamentale in questa fase supportare i profughi siriani in Libano, ai quali vanno garantite le condizioni per un rientro sicuro in Siria”. Prima di tornare in Libano, dove vive e lavora insieme agli operatori di Operazione Colomba, Sheik Abdo è stato ricevuto a Palazzo Marino. “Sarà nostra cura e impegno sostenere e far conoscere ai cittadini il vostro progetto – ha detto il presidente Bertolé –. Nonostante l’epoca in cui viviamo induca a sentimenti di chiusura verso chi scappa dalla guerra, dall’oppressione e dalla povertà, Milano è una città che dall’inizio della crisi siriana accoglie migliaia di profughi e lo fa con grande sensibilità e rispetto della dignità umana”.