Milano. Viaggio nei quartieri ERP: prima tappa San Siro

Il senatore Franco Mirabelli ha visitato il quartiere San Siro di Milano e ha avuto un incontro con il Comitato di quartiere che si occupa in prevalenza della difficile situazione degli abitanti delle case popolari.  Il senatore Mirabelli in campagna elettorale aveva preso l’impegno di tornare nei quartieri popolari che più volte ha incontrato. Riceviamo e pubblichiamo la sua nota.

“Ho iniziato un giro di incontri nei quartieri delle periferie milanesi, che avevo conosciuto e frequentato già da consigliere regionale, per verificare le condizioni in cui continuano a vivere decine di migliaia di milanesi e capire come è possibile dare una mano dalle istituzioni per migliorare la situazione. Ieri sono stato a trovare Lucia Guerri e il comitato di San Siro. Persone straordinarie, piene di idee, che dedicano con spirito di servizio tanto del loro tempo al proprio quartiere e lo fanno in una situazione difficilissima affrontando con coraggio anche situazioni non facili”.

“Mi hanno raccontato le tante cose fatte e ottenute con grande caparbietà: dalla riapertura del laboratorio di quartiere, alla prossima apertura di un servizio, fortemente voluto dal comitato, per i malati psichici a cui sono stati assegnati lì molti alloggi senza la necessaria rete di assistenza. E mi hanno raccontato il lavoro che stanno facendo i ragazzi del politecnico e la passeggiata nel quartiere che hanno organizzato portando tante persone giovani, bambini e anziani a visitare i rifugi antiaerei che sono stati conservati. Mi hanno raccontato tante idee e tanti progetti. Ci sono persone che si mettono a disposizione per il proprio quartiere ma il rischio è che le istituzioni non siano all’altezza, non riescano a fare la propria parte in maniera sufficiente per produrre un cambiamento”.

In un quartiere in cui sono state censite 82 etnie diverse e in cui il tema dell’integrazione è decisivo si fa troppo poco per garantire che i bambini, per lo più figli di immigrati, vadano a scuola. Il tema prioritario resta quello della legalità: insicurezze e paure crescono se si ha la sensazione di essere abbandonati dalle istituzioni e i vandalismi in piazza Selinunte o altrove, dove si distruggono gli arredi urbani, sono il modo con cui i delinquenti segnano il territorio e tutto ciò è strettamente legato alle occupazioni abusive”.

“Si continua a denunciare il problema eppure non diminuiscono. Anzi! Nonostante, l’impegno dei comitati, il racket continua a lucrare sulle occupazioni. I soldi stanziati con la legge sull’emergenza abitativa, di cui sono stato relatore, per ristrutturare gli alloggi vuoti e consentirne la rapida assegnazione sono serviti, anche a San Siro, per sistemare decine di alloggi, ma se poi non si assegnano velocemente e vengono anch’essi occupati si rende quello sforzo inutile. E se, in violazione della stessa legge sull’emergenza abitativa – come mi raccontano – i fornitori di energia e gas continuano a fare i contratti a chi occupa, si aiuta chi occupa penalizzando gli abitanti regolari del quartiere e, soprattutto, chi avrebbe diritto a quelle case e non riesce ad averle. Impedire le occupazioni, prevenirle, assegnare gli appartamenti vuoti, far rispettare le leggi, impedire il degrado intervenendo rapidamente, sono cose necessarie. Se non vengono fatte non è perché mancano le leggi o perché mancano i soldi, ma perché chi le deve fare non le fa. E allora vedere che la Lega, che da anni governa ALER,invece di far funzionare l’ente che ha la responsabilità di fare queste cose e che ha prodotto anni di degrado e inefficienze, specula sul disagio e l’insicurezza di cui ha la colpa, è la dimostrazione che non ha a cuore, come le donne del comitato di San Siro, la vita vera delle persone ma solo il facile consenso”.