Milano e il ’68: rassegne cinematografiche, concerti e mostre

Promosso all’interno del palinsesto “Novecento italiano” e realizzato dalla Fondazione Cineteca italiana, in collaborazione con Università degli Studi di Milano, Comune di Milano, Teatro Franco Parenti e TVM Media, “1968-78 Italian Box office” è il programma di cinema, musica, mostre e incontri per scoprire o riscoprire, nel cinquantesimo anniversario del ‘68, i gusti, le tendenze e l’immaginario dell’epoca. “Il ‘68 è stato un anno cruciale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –, non solo per quanto è accaduto lungo i suoi 12 mesi, ma anche per quello che ha germinato in termini sociali, politici e culturali, pervadendo buona parte del Novecento italiano e contribuendo a costruire la trama della nostra contemporaneità. Il programma coinvolge importanti istituzioni della città, così come le aveva coinvolte nel ‘68, propone iniziative tra loro complementari nello sguardo e coerenti nell’approccio, capaci di dare, a chi c’era e a chi non c’era, gli strumenti per comprendere le ragioni e le conseguenze di un anno fondamentale della nostra storia recente”. “1968-78 Italiana Box office” si svolge fino al 28 maggio in diverse sedi, prendendo il via presso Cinema Spazio Oberdan con una rassegna cinematografica in 19 titoli, a cura di Fondazione Cineteca italiana, che fino al 9 maggio proporrà i film che tra il 1968 e il 1978 hanno totalizzato pubblico e incassi importanti: dai classici film di interesse internazionale come “Il laureato”, “King Kong”, “Guerre Stellari”, a quelli che rielaborano i generi in una chiave nuova come “2001 odissea nello spazio”, “Giù la testa”, “I ragazzi del massacro”, “Requiescant”, passando per le sperimentazioni di Jodorowski (“La montagna sacra”), Ken Russsel (“I diavoli”) e Carmelo Bene (“Nostra signora dei turchi”), fino al mai tramontato musical “Jesus Christ Superstar”. In programma anche alcune opere che, direttamente (“Romanzo popolare” di Monicelli, “Prima che la vita cambi noi” di Felice Pesoli) o in modo trasfigurato (“I cannibali” di Liliana Cavani) rappresentano la Milano di quegli anni. Il documentario “Nudi verso la follia” sarà preceduto da un concerto dal vivo per rievocare lo storico happening del 1976 al Parco Lambro. Oltre alle proiezioni, sono in programma incontri con testimoni dell’epoca, dal musicista Franco Fabbri al prof. Alberto Martinelli (professore Emerito di Scienza politica all’Università degli studi di Milano), dalla regista e anima del Teatro Franco Parenti Andrée Ruth Shammah, al direttore della programmazione del Cinema Spazio Oberdan Enrico Nosei, che presenterà un estratto del mitico film “Helga”, assoluto campione di incassi nel 1968 e oggi non più reperibile nel nostro Paese. Fino al 27 maggio, nel foyer del Cinema Spazio Oberdan, è allestita la mostra fotografica “Gioia e rivoluzione” dedicata alla musica ribelle italiana di quel decennio, curata da Roberto Manfredi e Luca Rossi e prodotta da Tvm Media in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana. In esposizione le immagini e le copertine dei dischi realizzate da noti fotografi, art director e artisti, come Cesare Monti, Renzo Chiesa, Guido Harari, Gianni Sassi, Mario Convertino, Ivan Cattaneo e Gabriele Amadori. Un’intera sezione della mostra è dedicata al Festival del Proletariato Giovanile del Parco Lambro del 1976, con le fotografie e tutti gli articoli pubblicati su quel grande evento pop alternativo, un happening irripetibile, che fece scandalo tra i benpensanti. Sarà inoltre esposto “68-78 The Wall: Cesare Monti”, un’installazione di tre metri e mezzo di lunghezza che racchiude in un’unica opera tutte le copertine realizzate da Cesare Montalbetti, in arte Cesare Monti, scomparso a soli 69 anni nel febbraio del 2015. Tra le sue copertine più celebri “Rimini” di De André, “Non farti cadere le braccia” di Edoardo Bennato e “Il mio canto libero” di Lucio Battisti. Dall’11 al 25 maggio la rassegna cinematografica si sposta al MIC – Museo Interattivo del Cinema con “Al Cinema con l’Eskimo”, rassegna con ingresso gratuito per tutti gli spettatori che si presenteranno con dress code sessantottino. Proiettati sulla terrazza del MIC, i cinque film in programma hanno interpretato quell’epoca nei modi più diversi e originali. Dal primo lungometraggio di Nanni Moretti, “Io sono un autarchico” (1976), girato in Super8, che segna l’inizio della saga del personaggio di Michele Apicella, giovane disincantato che si fa fustigatore dei vizi e dei conformismi annidati nelle pieghe della società, non risparmiando niente e nessuno, neppure se stesso; al grande capolavoro di Robert Altman, “M.A.S.H.” (1970), impertinente farsa antimilitarista, opera insignita nel 1970 della Palma d’oro al festival di Cannes 1970 e dell’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, nonché nel 1971 del Golden Globe come miglior commedia. E poi ancora “Easy Rider” (1969) di Dennis Hopper, film icona del movimento hippie, road movie amaro impregnato da un profondo senso di libertà; “Il dormiglione” (1973) di Woody Allen, commedia surreale e fantascientifica, una satira graffiante della civiltà tecnologica e della situazione politico-sociale del tempo e, infine, l’esilarante “Hollywood Party” (1968), dove Peter Sellers e Blake Edwards toccano l’apice del loro sodalizio artistico con un film considerato uno dei più grandi capolavori del cinema umoristico. In programma anche una “Festa d’estate” con annesso dress code per ballare insieme le canzoni che hanno segnato quell’epoca e di cui la Settima Arte si è servita per metterla in scena. Si inaugura il 17 maggio alle ore 18.00 presso lo Scalone Monumentale della Sala del Grechetto nella Biblioteca Sormani, la mostra “Milano68. Contestazione e industria culturale”, a cura di Fausto Colombo. Attraverso l’esposizione di giornali, riviste, editoria alternativa e indipendente, volantini autoprodotti, dischi in vinile, partiture e canzoni, locandine, edizioni di protagonisti della contestazione a Milano, la mostra rievoca il clima di ribellione ma anche di straordinaria creatività in ambito artistico-culturale. Realizzata in collaborazione con lo Studio Origoni-Steiner e l’Archivio Franco, e con la consulenza scientifica di Elisabetta Invernici per la sezione moda, l’esposizione è aperta al pubblico fino al 14 luglio, con ingresso libero (da via Francesco Sforza, 7). Dal 26 al 28 maggio la rassegna si sposta al Teatro Franco Parenti per le proiezioni di “Nostra signora dei turchi” di Carmelo Bene, un’opera visionaria e uno degli esempi più significativi della sperimentazione filmica italiana; “Prima che la vita cambi noi” di Felice Pesoli, un documentario che racconta le memorie dei movimenti giovanili beat, hippie e freak a Milano negli anni Sessanta e Settanta con interviste inedite a Claudio Rocchi e Giorgio Cerquetti; infine “La montagna sacra” di Alejandro Jodorowsky, una vera e propria avventura mistico-simbolica per lo spettatore.