Milano. Al via la formazione lavorativa dei richiedenti asilo

Partirà il 3 aprile la prima edizione di P.A.N.E., il progetto per l’inclusione lavorativa dei richiedenti asilo promosso dal Comune di Milano e Fondazione Adecco in collaborazione con la Società Umanitaria. Sono 16 i migranti, di età compresa tra i 18 e i 25 anni ospiti delle strutture del territorio milanese, che parteciperanno alla prima edizione del progetto che punta a offrire un’occasione di integrazione attraverso la formazione e il lavoro. Il 3 aprile, dopo la fase di selezione realizzata con il contributo del Centro di mediazione al lavoro (Celav) del Comune, avrà inizio il primo corso di formazione per panificatori e addetti alla caffetteria che si svolgerà presso la sede di Società Umanitaria. Avrà la durata di un mese, per un totale di 120 ore, di cui 60 dedicate a nozioni teoriche e 60 alla pratica laboratoriale secondo un modello di formazione fondato sul learning by doing, ovvero l’apprendimento attraverso il fare, che metterà subito alla prova sul campo i ragazzi. Il corso affronterà tutti gli aspetti riguardanti la normativa di riferimento, la gestione di una caffetteria, la tecnica della cottura e gli elementi fisici e biochimici che intervengono nella preparazione dei prodotti da forno.

Al termine del percorso formativo organizzato in collaborazione con Fondazione Adecco, verranno avviati dei tirocini trimestrali in azienda per i quali i tirocinanti riceveranno una borsa lavoro dell’ammontare di circa 500 euro il cui costo sarà sostenuto dal Celav. Sono già diverse le imprese del territorio che hanno mostrato interesse ad aderire al progetto. Gli abbinamenti tirocinante-azienda verranno decisi sulla base del percorso individuale di ogni partecipante, delle sue caratteristiche e delle sue inclinazioni, grazie al prezioso apporto dei tutor messi a disposizione dal Celav che seguiranno i partecipanti in tutto il percorso. Nel 2018 i fondi assegnati dal bilancio previsionale per il Centro mediazione al Lavoro ammontano a 1,9 milioni di euro che si tradurranno in 1.445 tirocini e borse lavoro per i milanesi.

“L’efficace integrazione dei migranti è uno degli obiettivi che questa Amministrazione si è posta fin dall’inizio e l’integrazione non può che partire dal lavoro – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Piefrancesco Majorino –. Per questo, seguendo il modello basato sulla collaborazione pubblico-privato che da sempre caratterizza questa città, l’Amministrazione favorisce, come in questo caso, la cooperazione con le realtà del terzo settore. Azioni come questa si inquadrano all’interno di un disegno mirato a trattare l’immigrazione non più come fenomeno emergenziale e si aggiungono alla scelta del Comune di aumentare i posti nei centri Sprar, che diventeranno presto mille, a scapito di quelli nelle strutture di prima accoglienza”.

“La sfida è rendere questi ragazzi in grado di spendere sul mercato del lavoro una professionalità, contribuendo così alla loro integrazione nella città – sottolinea Laura Ciardiello, Responsabile Sviluppo progetti di Fondazione Adecco –. Secondo gli ultimi dati elaborati dall’Osce, solo un terzo dei rifugiati che vivono in Europa trova lavoro entro i primi cinque anni e servono almeno vent’anni per raggiungere i livelli di inserimento lavorativo degli europei. Questo accade per mancanza di orientamento, di formazione, di un progetto professionale individuale. Il nostro lavoro è superare queste difficoltà, che per i richiedenti asilo si sommano ai traumi legati al viaggio, le difficoltà di apprendimento della lingua e una serie di complessità emotive forti. Il Comune di Milano, però, facendosi promotore di un’iniziativa del genere insieme alle aziende che ci stanno sostenendo offrendo tirocini e lavoro a questi ragazzi, mostra il ruolo centrale che le istituzioni locali possono avere per migliorare l’integrazione dei richiedenti asilo attraverso il lavoro”.

Fondazione Adecco per le Pari opportunità opera da più di 16 anni sul territorio nazionale, offrendo percorsi di educazione e istruzione al lavoro a persone con maggiori difficoltà a trovare un’occupazione. Nata con lo scopo di rendere più inclusivo il mondo del lavoro, fornisce gli strumenti per raggiungere pari opportunità di accesso al mondo del lavoro.