I Negrita dal 9 marzo con l’album “Desert Yacht Club” ribaldando il concetto di band rock’n’roll

Milano. “Siamo una r’n’r band tradizionale ma abbiamo ribaltato questo concetto e invece di fare musica insieme sfruttando quello che la vita ci dà, abbiamo usato degli studi residenziali facendo musica 24h”. È la riflessione fatta dai Negrita alla presentazione del loro nuovo album “Desert Yacht Club” in uscita venerdì 9 marzo.

“Questa volta l’approccio è stato diverso, i tavoli sono stati dei campi da gioco della nostra esperienza, scattando istantanee in musica – hanno sostenuto – La musica fruiva tra un pasto e un altro, senza condizioni di continuità, nel sud ovest degli Stati Uniti: questa maneggevolezza ha fatto sì che anche le idee non avessero limiti”

“Desert Yacht Club” contiene undici brani inediti e il titolo ha un significato particolare.

“È un vero e proprio omaggio a un luogo d’ispirazione – hanno rivelato – Così si chiama, infatti, l’oasi creativa fondata dall’artista napoletano Alessandro Giuliano nel deserto Joshua Tree in California, un resort dove si vivono le quattro stagioni con freddo di notte e caldo di giorno, dove pensavi di sentirti isolato ma che invece ci veniva a trovare gente che ha lavorato fino a una certa età per poi vivere liberi”.

I Negrita sono arrivati al decimo disco con questo “Desert Yacht Club”.

“Non guardiamo le classifiche quando scriviamo ma c’è un cambiamento nel mondo cui non possiamo sottrarci, come ad esempio i risultati elettorali di domenica – hanno sottolineato – Ti rendi conto che qualcosa è successo, il tempo è passato ma ci interessa il presente perché non ci sentiamo vecchi nonostante l’aspetto ma abbiamo una mentalità aperta e questo disco non è collocabile in un genere”.

“Per noi è importante avere un progetto prima di cominciare un lavoro e questa volta ci siamo messi in testa di condividere delle playlist che potevano essere interessanti per noi – hanno confessato – È stato un riferimento per un nostro interesse comune, niente a che vedere con il rock tradizionale che da circa vent’anni non propone nulla di nuovo”.

I testi sono sempre un punto fermo per la band.

“La nostra musica parla dell’esistenza, la rabbia, l’amore, la quotidianità – hanno confidato – Il quotidiano è fondamentale per la nostra esistenza. L’album è arrivato dalla paura che fossimo arrivati alla fine, alla linea del traguardo ma ci siamo guardati negli occhi per cercare una soluzione avendo il pudore di non ripeterci”.

In “Non torneranno più” la band vuole elevare il rimpianto a qualcosa di nobile.

”Il testo è rivolto alla nostra generazione, degli addii obbligati e che hanno segnato la nostra esistenza – hanno affermato – Ci siamo fermati a raccontare un pezzo di vita legato alla gioventù mentre in ‘La rivoluzione è avere vent’anni’ ci siamo rivolti ai nostri figli o a chi ha vent’anni oggi: pensate come volete ma  cercate di capire quello che volete oggi”.

I Negrita torneranno a suonare dal vivo il 10 aprile a Bologna, Unipol Arena; il 12 aprile a Roma, Palalottomatica e il 14 aprile a Milano, Mediolanum Forum.

“Stiamo costruendo lo spettacolo che non sarà imperniato solamente sulla California di questo album – hanno precisato – Filtreremo tutta la nostra carriera discografica perché negli ultimi anni la musica è cambiata davvero e, oggi come mai, vogliamo interpretarla a modo nostro”.

Il 9 marzo a Firenze (Feltrinelli red di piazza della Repubblica, ore 18:30), il 10 a Roma (Feltrinelli di via Appia Nuova, ore 17:00), l’11 a Napoli (Feltrinelli di piazza dei Martiri, ore 17:00), il 12 a Bari (Feltrinelli di via Melo, ore 18:30), il 13 a Milano (Feltrinelli di piazza Piemonte, ore 18:30) e il 14 a Bologna (Feltrinelli di piazza Ravegnana, ore 18:00).