Banche e politica: cittadini e imprese in difficoltà

Il 4 marzo si avvicina, e con lui l’appuntamento elettorale. Quali sono i risultati in termini di stabilità bancaria dell’ultima legislatura? Possiamo dire che i risultati sono abbastanza pessimi. Anche se il mantra è sempre stato “il sistema bancario italiano è solido”, in realtà è abbastanza traballante.

Analizzando la storia dell’ultima crisi, è vero che, quando tutto è cominciato, gli istituti di credito italiani risposero meglio di quelli tedeschi, francesi o di altri Paesi europei, grazie al fatto che le banche italiane sono da sempre più legate ai finanziamenti all’economia reale e molto meno a operazioni puramente finanziarie. Paradossalmente però l’essere più legate all’economia reale ha però costituito un forte elemento di debolezza con l’evolversi della crisi che, superato il piano finanziario, si è trasferita al sistema economico, portando il nostro paese a vivere la peggiore recessione dal dopoguerra a oggi.

I problemi sono noti: la montagna di sofferenze (non performing loans – NPL), presenti nei bilanci delle banche, legati alla variante nostrana dei nutui subprime americani: prestiti concessi dalle banche con estrema leggerezza, in molti casi per motivi clientelari o di amicizia. La pressione a realizzare budget e risultati di breve termine ha condizionato le scelte degli istituti di credito, portando sia ai prestiti concessi più a imprenditori da poter strangolare che alle famiglie, ma anche alla vendita di prodotti finanziari a dir poco rischiosi e inadatti, come le obbligazioni subordinate e le azioni degli stessi istituti in difficoltà, ai piccoli risparmiatori, approfittando della loro scarsa conoscenza finanziaria.

Si parla di almeno 700 mila persone che, grazie a queste operazioni di compravendita, rischiano di perdere la casa. Dato che, complice la crisi economica, queste persone non sono riuscite a pagare le rate del mutuo, il loro credito è stato ceduto a fondi di investimento che, comprensibilmente, vogliono rientrare dei soldi spesi, e quindi delegano la riscossione ad agenzie specializzate nel recupero crediti.

Ogni giorno quindi SDL Centrostudi e le associazioni dei consumatori ricevono gli appelli di queste persone, cercando un aiuto per riuscire ad ottenere un aiuto nella rinegoziazione del credito o, in alcuni casi, la restituzione di soldi indebitamente sottratti dall’istituto di credito o dall’agenzia di riscossioni con reati come l’anatocismo.

Avv Serafino Di Loreto

Avv Serafino Di Loreto

Oltre a contrastare giornalmente nei tribunali gli abusi di banche e finanziarie, siamo gli unici, attualmente, nel nostro Paese – spiega il noto legale avv. Serafino Di Loreto, Fondatore e Amministratore della nota azienda italiana SDL Centrostudi, nonché Presidente Osservatorio Europeo per l’Educazione Finanziaria – a divulgare e promuovere costantemente anche i molteplici vantaggi della Legge 3/2012 cosiddetta ‘salva suicidi’, assistendo il soggetto in difficoltà in tutte le fasi del percorso di risanamento delle proprie pendenze.

Un provvedimento legislativo, questo, di cui poco si parla, ma che consente di riabilitare soggetti fortemente sovraindebitati non fallibili che versano in condizioni disastrose, stralciando e azzerando buona parte delle loro pendenze, al contempo ripulendoli da ogni segnalazione negativa e riabilitandoli ex novo presso tutte le Centrali Rischi Interbancarie, rendendoli dunque di fatto nuovamente finanziariamente credibili e altrettanto accessibili al credito al consumo. Restituendo così il sorriso e la certezza di una vita migliore a chi si sottopone a tale procedura”, conclude l’avvocato Serafino di Loreto, che annovera al Vertice, in qualità di nuovo Presidente, una figura autorevole quale il Prof. avv. Anastasio Pugliese

 

Probabilmente l’unica nota positiva l’approvazione del provvedimento che riconosce e definisce la finanza etica e sostenibile, che indica vari criteri, dalla trasparenza alle paghe, dalla distribuzione degli utili ai finanziamenti al terzo settore ad altri ancora, che devono rispettare le banche per essere definite operatori di finanza etica e sostenibile.