Roma. Via le slot dal Bowling Brunswick sul Lungotevere dell’Acqua Acetosa

Intervento dell’amministrazione Raggi nell’impianto sportivo di proprietà comunale “Bowling Brunswick” di Lungotevere dell’Acqua Acetosa. Sono state rimosse le slot machine. Dopo la verifica da parte degli Uffici, attuata su sollecito dell’Assessore allo Sport Daniele Frongia, si è proceduto con la disinstallazione degli apparecchi da gioco d’azzardo.

“Si dà atto al concessionario di avere risposto positivamente al monito di rimozione delle slot e oggi la struttura, meta importante di sport e svago per i cittadini romani della zona nord e non solo, è tornata al ripristino delle regole” scrive in una nota il Campidoglio.  I grillini stanno dedicando molta attenzione al tema: è stato approvato lo scorso giugno 2017 il Regolamento “Sale da Gioco e Giochi Leciti”, contenente le disposizioni in materia di regolamentazione e applicazione di normative sul tema Sale da Gioco e Gioco d’Azzardo. “Per la prima volta nella storia di Roma è stato adottato un Regolamento comunale che prevede che tra i luoghi dove viene praticato il gioco d’azzardo e i luoghi sensibili sia fissata una distanza ricompresa tra i 350 ed i 500 metri. Inoltre è in fase di approvazione l’ordinanza per disciplinare orari di apertura delle sale da gioco e le fasce orarie di funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro” sottolineano da palazzo di città.

“L’obiettivo dell’Amministrazione è di contrastare e prevenire un fenomeno così dilagante che ha effetti negativi sulla salute e sull’armonia familiare con gravi ripercussioni anche in termini di costi sociali. È una vera e propria dipendenza e, come tale, va contrastata attuando tutte le possibili politiche ed azioni di educazione e prevenzione, a cominciare dai ragazzi. Un’arma importante è quella di fornire loro valide alternative e quindi gli impianti sportivi devono svolgere esclusivamente il ruolo di aggregatore sociale e di sviluppo dell’individuo e del suo benessere. Per capire bene l’ampiezza del problema, che sfocia nel cosiddetto fenomeno del “Gioco d’Azzardo Patologico” abbiamo richiesto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di fornirci alcuni dati statistici” dichiara l’Assessore allo Sport, politiche Giovanili e Grandi Eventi Daniele Frongia.

I dati forniti individuano anche la spesa pro-capite dei cittadini romani distinta per tipologia di gioco d’azzardo. A Roma nel 2016 sono stati spesi oltre 5.4 miliardi di euro nel gioco d’azzardo con un incremento di 400 milioni di euro rispetto al 2015. Nel Lazio la spesa mensile media familiare dedicata al gioco d’azzardo, calcolando i cittadini maggiorenni aventi diritto al voto, è di 331 euro, più della spesa alimentare che si attesta intorno ai 329 euro.

“Dopo l’approvazione in Assemblea Capitolina del ‘Regolamento Sale da Gioco e Giochi Leciti’ arrivano i primi risultati per il contenimento del gioco d’azzardo. Il primo grande impianto sportivo comunale disinstalla slot machine dai suoi locali. Parallelamente al nuovo regolamento, Roma Capitale è in procinto di avviare progetti di sensibilizzazione iniziando dalle scuole, con il coinvolgimento dei genitori dei ragazzi, affinché venga acquisita maggiore coscienza sui rischi causati dal gioco d’azzardo partendo proprio dalle famiglie. Roma ha un problema da 5.4 miliardi di euro che nessuno aveva mai affrontato prima. Dietro la piaga dell’azzardo non ci sono solo cifre spaventose, ma anche storie di vittime di usura, mafie e dipendenza. Storie di famiglie e attività economiche in rovina. Insomma, un vero e proprio cancro per le politiche sociali ed economiche. Grazie al nostro impegno con una richiesta di accesso agli atti finalmente si inizia a fare trasparenza sulle cifre sperperate col gioco d’azzardo” ha dichiarato la Consigliera dell’Assemblea Capitolina Sara Seccia.