Anteprima delle canzoni dei campioni in gara a Sanremo 2018 che hanno lasciato un po’ perplessi gli addetti ai lavori

Milano. “Sono dell’opinione che i testi delle nuove canzoni di Sanremo 2018 abbiano una leggerezza e rappresentano un motivo di interesse: sono punti di osservazione per la descrizione del nostro tempo, un’epoca non chiara, di passaggio. Non ci sono canzoni slogan, antenne sensoriali e l’assenza del rap è dovuta al fatto che non ne abbiamo ricevute, anche dopo aver lanciato degli inviti”. Lo ha detto Claudio Baglioni, in collegamento da Roma perché influenzato, all’ascolto per la stampa delle canzoni in gara dei campioni a Sanremo 2018. Questo primo ascolto ha lasciato un po’ perplessi gli addetti ai lavori. “Sulla loro durata nel tempo è difficile dirlo con i tempi di oggi – ha apostrofato il direttore artistico – Venti o trent’anni fa era diverso, si vendevano più dischi e il mio album “La vita è adesso” è stato in classifica per oltre un anno e ha venduto 3 milioni di copie. Credo che quest’anno ci siano delle buone canzoni, ispirate, e spero che diventino delle belle canzoni con l’andare del tempo”.

In ordine strettamente alfabetico, ecco Annalisa che porta in gara “Il mondo prima di te” che si snoda lenta nella sua linea melodica sugli alti e bassi della vita: “Siamo montagne a picco sul mare, dal punto più alto impariamo a volare”. Enzo Avitabile presenta con Peppe Servillo “Il coraggio di ogni giorno”, un omaggio a tutti i “nessuno”, alla straordinarietà e al valore dell’uomo comune: un inno alla vita e all’accoglienza: “Ho gli stessi occhi di Scampia, il coraggio di affrontare la vita”. Luca Barbarossa torna con “Passame er sale”, una ballata per riconquistare l’amata con l’amore per lei: “Ah si me chiedi l’amore cos’è, io non c’ho le parole che c’hanno i poeti”. Mario Biondi si accosta al festival con “Rivederti” che inizia con una introduzione di piano, voce soul e jazzata sul passato amore con uno sguardo al futuro: “Filtra tra i capelli tuoi e brilla dentro un prisma che mi abbaglia”. Giovanni Caccamo propone “Eterno”, un lento per la ricerca di un amore semplice, senza compromessi ma accontentandosi: “Prendimi la mano e scappiamo via lontano, in un mondo senza nebbia, in un mondo senza rabbia”; nella serata di venerdì si esibirà con Arisa. “Ognuno ha il suo racconto” è la proposta di Red Canzian, brano ritmato per ripartire dagli errori fatti, senza piangersi addosso: “Non c’è mai una storia uguale a un’altra, perché ogni uomo ha un suo preciso istinto, un suo esclusivo canto”; nella serata di venerdì sarà affiancato da Marco Masini. I Decibel presentano “Lettera dal Duca”, un rock lento, con frasi in inglese, per guardare avanti superando tutte le difficoltà: “Se chiudo gli occhi vedo l’infinito in me”. “Adesso” di Diodato e Roy Paci è per accettare la vita come viene: “E dici che accetteremo mai di invecchiare, capire che adesso è tutto ciò che avremo”. “Arrivedorci” è la proposta di Elio e Le Storie Tese dal testo quasi surreale in cui spiccano parole come stitica-spazi siderali-sondava l’organismo, con citazione di Stanlio e Ollio: “È una storia di ragazze demenziali che volevano cambiare il mondo”. Nella serata di venerdì saranno accompagnati dai Neri per Caso. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli si presentano con “Il segreto del tempo” sull’amicizia fra due amici: “Ti ho visto impazzire d’amore, ubriacarti di felicità”; nella serata di venerdì saranno accompagnati da Giusi Ferreri. “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” è la favola in musica proposta da Max Gazzé fra questi due personaggi leggendari: “Fosse anche per cent’anni aspetterò, e allora dal mare salirono insieme alle spiagge di Vieste”. The Kolors sono con “Frida” al loro primo brano in italiano per cantare che l’amore prima o poi arriva, e non è una sfida: “L’ultima notte diventò la prima, l’inizio della fine di ogni cosa pura”. Ermal Meta e Fabrizio Moro propongono “Non mi avete fatto niente” in cui sottolineano uno spiraglio di speranza, anche con tutte le guerre: “Questa è la mia vita che va avanti, oltre tutto, oltre la gente”. Parla d’amore e del legame che abbiamo con gli altri “Non smettere mai di cercarmi” di Noemi: “La luce taglia il primo bacio e la promessa che mi hai regalato”, un grido d’amore senza trovare scuse. Ron ha avuto in dono “Almeno pensami” che porta la firma di Lucio Dalla, una delicata canzone d’amore ai confini del jazz: “Sono già passati mille anni, tanto è il tempo che ti guardo e non mi parli”; nella serata di venerdì lo raggiungerà sul palco Alice. Renzo Rubino in “Custodire” grida quello che vorrebbe si dicessero i suoi genitori che non si parlano più: “Non poteva che sbocciare un cardo viola, puoi custodire l’affetto nell’insolenza”; nella serata di venerdì sarà affiancata da Serena Rossi. Lo Stato Sociale irrompe al festival con “Una vita in vacanza”, una riflessione su vivere per lavorare o lavorare per vivere, nessuno che dice se sbagli sei fuori: ”E fai l’estremista e fai il laureato, il candidato e poi l’esodato”. Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico sono insieme per “Imparare ad amarsi” e prendere coscienza dei propri mezzi, credere di più in se stessi: “E in fondo sentire che niente finisce mai”; nella serata di venerdì si esibiranno con Alessandro Preziosi. Le Vibrazioni in “Così sbagliato” recitano un mea culpa per aver commesso errori con la persona amata: “Salvami ancora da queste mani fredde e viola”; nella serata di venerdì si esibiranno insieme a Skin. Infine Nina Zilli in “Senza appartenere” fa le sue considerazioni sugli errori di una vita: “Donna non di tutti, non è mai cambiato”.