Milano. Un ulivo in memoria delle persone cadute nell’adempimento del dovere

Milano un ulivo per la pace

Nei giardini di via De Castillia, a Milano, accanto alla Casa della Memoria e di fronte al palazzo della Regione, si è tenuta una cerimonia ideata e fortemente voluta dall’Associazione Lombardia-Israele, presieduta dal Professor Enrico Mairov, e dal Municipio 9 del Comune di Milano, insieme a numerose altre Associazioni. In memoria di tutte le persone, cadute in Italia nell’adempimento del dovere, è stato piantato un piccolo ulivo.

L’ulivo proveniva dalla Foresta presidenziale di Tzorà, non lontana da Gerusalemme, dove una delegazione italiana, guidata dai magistrati Piercamillo Davigo e Stefano Amore, nel mese di settembre, a venticinque anni dall’assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino,aveva piantato un bosco di 27 alberi, dedicati ai giudici italiani caduti in servizio per la Patria. Nella carrellata di discorsi e riflessioni, dopo il benvenuto di Giuseppe Lardieri, presidente del Municipio 9, e del ministro di Israele Ofra Fahri, è intervenuto Sergio Castelbolognesi presidente di KKL Italia (Keren Kayemeth LeIsrael), la più antica organizzazione ecologica al mondo, fondata nel 1901, che da oltre un secolo opera a beneficio dello sviluppo, della bonifica e del rimboschimento della terra di Israele e di molti altri Paesi.

Piantando alberi su alberi, Israele ha vinto il deserto, trasformandolo in foreste e giardini. “Faremo fiorire il deserto” già aveva promesso David Ben Gurion, negli anni Trenta. E così è stato. Quello che colpisce ancora di più è che, come da consuetudine, non la sola Israele usufruisce delle ricerche innovative dei propri scienziati, ma quelle stesse diventano preziosi contributi per altre realtà, per tutta l’umanità infine.

Piantare alberi fa parte della tradizione ebraica: si sono sempre piantati alberi per festeggiare la nascita di un bambino, o per accompagnare e ricordare un defunto. Si pianta un albero per le generazioni future, come importantissimo filo per legare tra loro passato e presente. Piantare un albero significa rinnovare la vita, creare ponti, avere fiducia e speranza in rapporti buoni tra noi e gli altri.

Questa tradizione fonda la sua origine sull’Albero della Vita ebraico, la cui base sta sulla terra e la cui cima s’innalza fino al cielo. Attraverso quello, le anime sono scese, per poi risalire, nel proprio cammino evolutivo, attraverso i tre pilastri di Amore, Forza e Compassione. Quanti auspici cela in sé un minuscolo ulivo simbolo di Pace,piantato a settant’anni dalla fondazione dello Stato di Israele. Questo di Milano amplia il proprio respiro, nel suo essere dedicato, non solo ai magistrati e alle Forze dell’Ordine, ma anche a tutte le persone che silenziosamente e nascostamente, giorno dopo giorno, compiono il proprio dovere e sono “modelli di coraggio” come ricordato,nel proprio intervento,dal Magistrato Piercamillo Davigo,che ha anche sottolineato l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni i nostri valori,per impedire che si disperdano.

A tutti questi – invisibili ma importantissimi – si rivolge infatti il progetto “Lombardia Regione Sicura” del prof. Enrico Mairov: “ispirandosi al modello israeliano, si aggiunge alla sicurezza, connotata come “ordine”,quella sanitaria assicurata a prezzi ragionevoli, e anche a distanza, a tutte le categorie deboli partendo da anziani, fragili, malati. “Albero, vita e cure a Milano” è stato infatti il tema anche dell’intervento del Dottor Renato Gandini a ribadire che dal piccolo può nascere e crescere il grande, che i miracoli infine esistono. Basta crederci. “Se lo vorrete non sarà un sogno!” già affermò Theodor Herzl, nell’agosto 1897, quando si riunì a Basilea il primo congresso sionista. L’iniziativa è stata sostenuta da: Municipio 9 del Comune di Milano, Keren Kayemeth LeIsrael, Associazione F.A.B.I.I.U.S., Associazione Lombardia-Israele, Nova Itinera –Percorsi del diritto nel XXI secolo, Mediterranean Solidarity Association, KKL Italia Onlus, N’nai B’rith Milano, Walking Angels, Associazione Vittime del Dovere, Associazione Nazionale Amici d’Israele.