Milano primo Comune per risorse investite nell’accoglienza

Oltre 7.300 posti letto (precisamente 7.327) e un investimento complessivo che passa dai 18 milioni di euro del 2011 ai 37 milioni del 2017. Sono i numeri essenziali del Piano per i senza dimora 2017/2018, presentato dall’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino insieme al direttore dell’Area emergenze sociali, diritti ed inclusione Cosimo Palazzo, nel corso della seduta della Commissione comunale Politiche sociali e servizi per la salute, presieduta dalla consigliera Angelica Vasile.

Numeri che fanno di “Milano il primo Comune per risorse investite nell’accoglienza – ha esordito Majorino -, che ha come obiettivo non solo quello di togliere le persone dalle strade oggi, ma lavorare affinché quelle stesse persone non ritornino in strada domani”. E in questo quadro va letto il Piano dell’Amministrazione, che intorno al concetto di accoglienza ha costruito una rete e un sistema di collaborazione tra pubblico e privato capace di prendere in cura e provvedere a reinserire nel tessuto sociale cittadino il vasto mondo dei senza fissa dimora, che va dai migranti a chi vive in strada perché ha perso tutto, passando per i minori stranieri non accompagnati.

Una struttura che ha il suo perno nel Centro Aiuto Stazione Centrale (CASC), dove confluiscono tutte le richieste di aiuto che vengono poi smistate nei vari canali della rete, a seconda delle tipologia di servizio richiesto. Infatti dei 7.327 posti totali, 2.651 sono quelli delle strutture Cas, i Centri di accoglienza straordinaria convenzionati direttamente con la Prefettura, 920 quelli delle strutture Cas convenzionate col Comune e finanziate dalla Prefettura, 422 i posti del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar), 690 quelli destinati ai minori stranieri non accompagnati (di cui 609 in comunità educative, 30 in affido familiare, 51 nei Cas comunali) e 2.644 i posti delle strutture per senza dimora convenzionate con il Comune o in gratuità sulla città. Tre le linee di intervento sulle quali si focalizza il lavoro dell’Assessorato alle Politiche sociali in questo settore, ha precisato Cosimo Palazzo: “Ridurre l’emergenzialità, consolidare la rete dei servizi e rendere più fluida la connessione fra i vari soggetti del privato sociale e l’Amministrazione comunale”. In questo senso va letto il potenziamento delle strutture e delle risorse umane destinate all’accoglienza che, oltre a nuove figure professionali specializzate come i mediatori linguistici e gli educatori accompagnati dai giovani volontari del Servizio Civile Nazionale, conta un considerevole ampliamento della capacità ricettiva.

Tra le novità dal punto di vista delle strutture pubbliche e private del sistema (il quadro completo nelle slide allegate), i 40 posti in più rispetto all’anno scorso messi a disposizione da Casa Jannacci, che passa da 619 a 649 letti, i 30 posti letto garantiti dall’ospedale Niguarda, con il quale è nata una nuova collaborazione, e i 60 posti letto della struttura di via Graf che permette di accogliere i senza fissa dimora che hanno degli animali. A questi vanno aggiunti i nove centri diurni, i presidi di salute pubblica che grazie ai Medici Volontari Italiani garantiscono uno screening sanitario a tutti gli ospiti delle strutture e le unità mobili (tra i quali City Angels e Fondazione Progetto Arca Hub Mobile) che operano sul territorio, assistendo chi decide di rimanere in strada. Il tutto con un sistema informatizzato che permette l’aggiornamento continuo di un report sulla situazione dei senza fissa dimora e una mappa digitale della città.

Senza dimenticare, infine, l’apporto delle iniziative come la raccolta di coperte, indumenti e sacchi a pelo dello scorso novembre (38 mila capi), la raccolta di alimenti e farmaci con il Banco alimentare e il Banco farmaceutico e la generosità dei milanesi che, oltre alla solidarietà dimostrata in diverse occasioni, segnalano attraverso i canali messi a disposizione dall’Assessorato le situazioni critiche che incontrano per strada. Solo quest’anno sono state 803. I numeri per farlo sono: 02 – 884 47645/47646/47647/47648/47649.