Venerdì 12 gennaio arriva l’album “No comment” del rapper Nitro in cui ogni passaggio è pieno di conflitti e spunti di riflessione

Milano. Nicola Albera, in arte Nitro, è al terzo album: dopo “Danger” del 2013 e “Suicidol” del 2015, venerdì 12 gennaio arriva “No comment”. “Penso di essere arrivato a un punto di massa critica – ha accennato – Ce ne arrivano tante di informazioni che ci vengono vomitate in faccia: vorrei svegliare le coscienze e stabilire un contatto più stabile”. “No comment” segna l’ennesima conferma delle abilità di Nitro nell’uso della lingua italiana, del linguaggio rap e nella padronanza della metrica su vari stili appartenenti alla famiglia hip hop.

“Il titolo è la superficie, importa quello che c’è dentro – ha riflettuto – Sono tante le cose che scrivo nei dischi ma non le penso: lo faccio solo per convincermi. I pensieri a volte sono solo paranoie, come svegliarsi la mattina e tornare a fare la vita normale, magari con quei quattro amici al bar”. Sono 13 i nuovi brani di questo disco, di cui nove prodotti da Low Kidd, sound engineer di Machete Empire Records e fondatore di 333 Mob, con la collaborazione di Slait per la traccia “Last man standing”. Le tracce “Buio omega” e “Infamity show”, nuovo singolo uscito l’8 gennaio, sono state prodotte da Salmo. “Nel primo pezzo dico mi uccido all’inizio ma è solo autodistruzione – ha riflettuto – Ovviamente non è per dire la mia opinione, ma per metterti all’interno di ciò che succede oggi. Dico delle cose brutte per far sorridere. Ho utilizzato una citazione cinematografica per il titolo che è anche un fill horror di culto di Joe D’Amato del 1979”. “Violence” è un brano controverso. “La confusione crea violenza e lo snocciolo in questo pezzo, diviso in due parti – ha rimarcato – Sono uscito dal discorso dell’io e c’è anche il guardare fuori, per vedere il mondo e guardarsi intorno: ho usato tempi diversi rispetto ai precedenti lavori”. “No comment”, insomma, nonostante il titolo che sembra non lasciare spazio a reazioni, è un album in cui, in realtà, ogni passaggio è pieno di conflitti e, dunque, spunti di riflessione, ogni racconto un mondo in cui entrare e riflettere, è una denuncia sociale dei tempi odierni, nei quali regna palesemente ormai una confusione atavica. Un faro puntato su un mondo dominato sempre più dalla rete, che intrappola le persone in un turbinio di indifferenza, dipendenza e depressione. “Potrebbe anche essere l’ultimo disco rap che faccio, non si può mai dire – ha confidato – Siamo umani e siamo tentati di cambiare. La scena rap in Italia non è male oggi: c’è molta attenzione al rap e i pezzi vanno addirittura in radio e tv. I fan di oggi vogliono fare le foto insieme, non pretendono le cose importanti, ma tutto verrà col tempo: è finita la pacchia”.

Nitro porterà “No comment” in instore tour: il 12 gennaio a Verona (ore 15, La Feltrinelli alla stazione Porta Nuova) e a Vicenza (ore 18, Saxophone), il 13 Padova (ore 15, Mondadori Bookstore) e Venezia (ore 18, La Feltrinelli), il 14 Bologna (ore 15, Mondadori Megastore) e Forlì (ore 18, Mondadori al centro commerciale Mega), il 15 Firenze (ore 15, Galleria del disco alla stazione Santa Maria Novella) e Lucca (ore 18, Sky stone & songs), il 16 a Roma (ore 15, Discoteca laziale) e Napoli (ore 18, La Feltrinelli), il 17 Foggia (ore 15, Mondadori Bookstore) e Andria (ore 18, Mondadori Bookstore), il 18 Lecce (ore 15, La Feltrinelli) e Bari (ore 18, La Feltrinelli), il 19 Milano (ore 17, Mondadori Megastore di piazza Duomo), il 20 Saronno (ore 15, Mondadori Megastore) e Como (ore 18, Frigerio dischi), il 23 Varese (ore 15, Varese dischi) e Monza (ore 18, La Feltrinelli), il 24 Genova (ore 15, La Feltrinelli) e Torino (ore 18, Mondadori Megastore), il 25 Catania (ore 15, La Felrinelli), il 26 Palermo (ore15, La Felrinelli) e il 28 Olbia (ore 15, La Felrinelli). Prossimamente Nitro porterà “No comment” dal vivo con “Danger” e “Suicidol”. “Dal vivo i beep suonano da soli e vorrei avere un supporto strumentale – ha concluso – Mi è sempre piaciuta avere una band che possa improvvisare sul palco: sarà essenziale prima avere un rapporto confidenziale con i musicisti cui mi potermi fidare e poi sul palco è importante avere la sinergia giusta”.