Siena. Dal Bando Periferie arrivano 10 milioni di euro

Il Sindaco Bruno Valentini si è recato a Palazzo Chigi per la firma del cosiddetto Bando Periferie, che porterà a Siena 10 milioni di euro per contribuire a progetti che valgono complessivamente 16 milioni, poi è stata la volta del Dirigente della Direzione Servizi del Comune di Siena Paolo Casprini, a Roma insieme all’Assessore al Patrimonio Paolo Mazzini, per firmare l’atto di vendita della Caserma Piave, un’alienazione che nelle ultime ore ha fatto entrare nelle casse comunali 3 milioni e mezzo di euro. L’immobile di proprietà comunale che ospita la Polizia di Stato, una volta tramontato il progetto di costruire una nuova caserma in viale Sardegna, è stato acquistato da una società immobiliare a controllo statale, l’INVIMIT, che ha comprato il complesso (che manterrà la propria funzione) dopo che il Bando pubblico indetto dal Comune era andato deserto. Dal 2018 il nuovo proprietario pagherà anche l’IMU per quasi 30 mila euro all’anno.

“L’operazione ha un valore economico molto più alto – spiega Valentini – perché la caserma necessita di importanti lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza che fin dai prossimi anni avrebbero assorbito il canone di affitto fin qui riscosso dal Comune per almeno un ventennio. Con questa vendita il Comune, durante il mio mandato, ha già incassato oltre 14 milioni, destinati nella prima fase a chiudere il buco di bilancio denunciato dalla Corte dei Conti e, dopo il risanamento finanziario accertato ad inizio 2016, ad investimenti in opere pubbliche e quindi a capitalizzare il patrimonio pubblico”.

Il totale delle alienazioni del patrimonio immobiliare comunale condotte fino ad ora hanno fruttato oltre 14 milioni di euro dal 2013 al 2017, una cifra che supera le aspettative e che ripaga degli sforzi e del lavoro svolto in questo delicato processo. Ciò, inoltre, adempie pienamente a quanto la Corte dei Conti Toscana aveva chiesto all’amministrazione a inizio mandato. “Si è trattato di un percorso né semplice né banale – sottolinea Casprini – considerando anche la crisi che attraversa il mercato immobiliare. Inoltre, siamo di fronte ad operazioni dall’elevata complessità amministrativa, che abbiamo portato in fondo con efficacia e puntualità, nel caso della Caserma Piave in soli quattro mesi. Un risultato non indifferente, ottenuto anche avvicinando domanda e offerta mediante la semplificazione delle procedure”.

“Urbanistica, patrimonio e lavori pubblici vanno di pari passo – aggiunge Mazzini – così come l’attività della Giunta e del Consiglio devono procedere in sinergia con il lavoro svolto dagli uffici. Questa operazione eccezionale della vendita della Caserma Piave conferma la qualità del lavoro di questi anni, che ha prodotto tanti altri risultati tra i quali vorrei citare la produzione del primo Regolamento sugli immobili del Comune, cosa mai fatta in precedenza, la partecipazione all’operazione del cosiddetto “federalismo demaniale” che ha portato alla comunità alcuni beni ex demaniali, la costruzione di collaborazioni con cittadini e associazioni per la gestione di aree ed edifici del Comune (anche coi Patti di collaborazione) e infine la sistemazione ottimale di alcune partite complesse come quelle sulla Biblioteca e sul nuovo Tribunale civile“. “I beni venduti non erano strategici per il Comune o versavano in condizioni di abbandono. In molti erano increduli di fronte a questo programma di vendite immobiliari finalizzate ad evitare il dissesto finanziario, a ridurre il debito ed a sostenere nuovi investimenti ma ci siamo riusciti, anche attraverso varianti urbanistiche e modifiche ai regolamenti in materia. Abbiamo inoltre abbattuto gli affitti pagati dal Comune (erano 600mila euro) e migliorato quelli riscossi. In generale, è tutto il patrimonio immobiliare comunale che è in corso di valorizzazione, trovando ad esempio nuove modalità di fruizione che consentono di recuperare spazi aperti e chiusi in collaborazione attiva con associazioni e Contrade” conclude il Sindaco Valentini.