Catalunya. Carles Puigdemont candidato per la presidenza

Carles Puigdemont si pone nuovamente al centro del dibattito politico sulla Catalunya. Il presidente in esilio in Belgio ha presentato la sua lista in vista delle elezioni del 21 dicembre e ha invitato gli elettori a dare un voto a favore dell’indipendenza a mobilitarsi per “scrivere la storia”.

Puigdemont ha sostenuto che i partiti di opposizione “non sono legittimati” a governare dopo aver sostenuto il “commissariamento” da parte del governo spagnolo. Le elezioni si configurano come un mega sondaggio pro o contro l’indipendenza. Sul voto pesa il fatto che i maggiori leader secessionisti sono in carcere o in esilio e il loro destino giudiziario non è roseo.

Se il 22 dicembre vinceranno gli indipendentisti Barcellona si troverà di nuovo contro Madrid. Molto dipenderà dalla forza del mandato elettorale. Se le forze pro Catalogna indipendente supereranno il 50% dei consensi, avranno modo di riproporre con forza l’indipendenza, altrimenti non avranno modo di portare avanti la secessione. L’obiettivo di Puigdemont è vincere sfondando il muro della metà più uno dei voti così da avere l’autorevolezza per trattare con la Spagna un referendum alla scozzese. Mariano Rajoy in ogni caso non sarà disposto a trattare e dal canto suo spera che il fronte unionista prevalga per chiudere il capitolo. Comunque vada il partito popolare pagherà il prezzo alle elezioni politiche generali spagnole, sconterà il prezzo delle violenze contro la popolazione civile l’1 ottobre scorso e le scelte dittatoriali operate.

Carles Puigdemont