Zucchero fra presente con “Wanted”, passato e futuro con il tour italiano del 2018 nei palazzetti di dieci città

Milano. “Il blues non morirà mai”. È la riflessione fatta da Zucchero alla presentazione del suo progetto discografico “Wanted” e del tour in Italia il prossimo anno. “È il regalo che fatto dalla mia casa discografica per i miei 30 anni – ha sottolineato – Lo desideravo da tanto, forse sono gli ultimi conti: ci sono cose rare del mio archivio di casa, pensavo che non lo avrebbero fatto mai, ed è una cosa che comprerei certamente”. Questo progetto celebra la carriera di un grande artista italiano di fama internazionale con il meglio di oltre 30 anni di musica e 3 brani inediti: è disponibile in tutti i negozi nella versione standard (3 cd + 1 dvd) e nella versione monumentale super deluxe (10 cd + un 45 giri + 1 dvd) “Sigilla i 30 anni passati ed ora si aprirà un nuovo capitolo, non immediatamente – ha sostenuto – Intanto torno in tour in Italia ad anno nuovo. Non mi sono ancora chiesto discograficamente dove andare, mi piacerebbe fare il più bell’album della mia vita, almeno a mio giudizio per chiudere in piedi. Potrei non fare più dischi, non so se rimane qualche negozio di musica aperto. Da questo progetto sono rimaste fuori delle canzoni anche difficili: ho dovuto abbandonate qualche figlia”.

Zucchero ha poi anticipato che i suoi gusti musicali sono sempre più orientati verso il blues. “Più invecchio e più vado al blues dei padri, ai padri del Mississippi delta, a un suono minimalista, chitarra e voce – ha confessato – Amo i suoni grezzi e ruvidi, anche se il giro di blues è quello, ma ci sono dei dettagli che mi stanno emozionando di più rispetto a prima. Non faccio blues ma attingo dal gospel, perché in Italia non abbiamo le radici né del blues né del rock. Io ho il gusto molto simile alla gente di colore: sono entrato profondamente dentro questi interpreti pur essendo bianco, e per me fa piacere essere classificato blues-man”. Questo progetto non comprende i primi anni di Zucchero con la musica. “Ho cominciato a suonare sax tenore a 13 anni, suonavo la batteria quando mancava il batterista, poi il chitarrista – ha ricordato – Una sera non si è presentato il cantante Pippo alla balera di Sarzano perché aveva litigato con la morosa: eravamo disperati perché avevamo un contratto di un mese, e a 16 anni ho cominciato a cantare, erano tutte cover: il risultato fu che gli altri della band licenziarono il cantante”.

Zucchero viene dal “Black Cat World Tour” con oltre 1 milione di spettatori in tutto il mondo, 137 concerti in 5 continenti e aver realizzato il record di ben 22 show all’Arena di Verona in 12 mesi. “Abbiamo fatto dei posti incredibili all’estero in Australia – ha rivelato – Abbiamo suonato in un posto con soli 17 italiani ma teatro da 3 mila posti; quasi tutte le date sono state sold-out. Ho cantato soprattutto in italiano. A Buenos Aires è salito sul Jan Anderson dei Jethro Tull”. Il prossimo anno Zucchero tornerà a fare concerti in Italia con la stessa band con cui si è esibito nel tour mondiale. “Ci siamo voluti molto bene in questo tour – ha ribadito – Ci ritornerò con la stessa band perché ho avuto la fortuna di aver avuto musicisti straordinari, anche a livello umano: delle volte li riprendo, ma con gentilezza e professionalità e hanno grande rispetto come ce l’ho anch’io per loro: è veramente una grande band”. Queste le date del tour “Wanted – Un’altra storia”: il 26 febbraio all’Arena Spettacoli PD Fiere di Padova, il 28 al Pala Alpitour di Torino, il 2 marzo al Mediolanum Forum di Assago a Milano, il 3 al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 5 all’Adriatic Arena di Pesaro, il 7 al Pala Lottomatica di Roma, l’8 al Pala Sele di Eboli a Salerno, il 10 al Pal’Art Hotel di Acireale, il 12 al Pala Florio di Bari e il 13 all’Unipol Arena di Bologna.