Totò Riina. Alle 4 del mattino del 17 novembre è morto il capo dei capi

Si è chiusa una delle pagine criminali più feroci dell’Italia. Alle 4 del mattino del 17 novembre è morto il capo dei capi. Si è spento il corleonese Totò Riina. L’uomo che ordinò l’attacco allo Stato era malato da tempo e si trovava ricoverato a Parma nel Reparto detenuti dell’ospedale emiliano. Il capo di Cosa Nostra era da giorni in coma dopo due interventi chirurgici. Aveva festeggiato giovedì 16 novembre 87 anni.

La sua latitanza, durata 24 anni, era terminata il 15 gennaio del 1993. Un uomo rude e forte, che non aveva mai accennato ad alcun pentimento. Autore di omicidi, stragi, aveva ordinato la morte anche dei giudici Falcone e Borsellino. Riina è stato il capo più sanguinario della mafia siciliana.

Riina la belva

Era l’appellativo dato dal suo referente politico Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo. Condannato in contumacia all’ergastolo durante il “maxiprocesso”, fu incastrato dal pentito Tommaso Buscetta. Totò “u curto” gli fece uccidere 11 familiari. Il padrino ha dichiarato guerra allo Stato in particolare ai giudici Falcone e Borsellino, a cui si doveva il maxiprocesso. La lista delle persone da eliminare era lunga. Tra questi i politici che, secondo Riina, non avevano rispettato i patti. La stagione delle stragi fu una sua scelta nonostante Cosa nostra non fosse unanime nell’operazione. Il 12 marzo muore Salvo Lima. Il 23 maggio e il 19 luglio del 1992 i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il 15 gennaio del 1993 i carabinieri del Ros lo arrestano. Ninetta Bagarella che ha trascorso con lui tutta la vita, torna a Corleone con i quattro figli, Lucia, Concetta, Giovanni e Giuseppe Salvatore.

La morte di Totò Riina

Il Capo di Cosa Nostra era in fin di vita da ieri. Poco prima della morte il ministro Andrea Orlando ha firmato un provvedimento per consentire ai parenti di stare al suo fianco. Con il parere positivo della Procura nazionale antimafia e dell’Amministrazione penitenziaria, il ministro guardasigilli ha firmato il permesso per i figli di Totò Riina per vederlo in ospedale a Parma. Con la sua morte si chiude una pagina buia dell’Italia moderna e si apre un vuoto di potere. La mafia di Riina non c’è più. Le stragi di mafia sono un lontano ricordo.

Amato e odiato. così di lui aveva scritto il figlio Salvo su Facebook. “Per me tu non sei Totò Riina, sei il mio papà. E in questo giorno per me triste ma importante ti auguro buon compleanno papà. Ti voglio bene, tuo Salvo”. Il post è poi in seguito rimosso. Salvo è il terzogenito dei quattro figli di Totò Riina e Ninetta Bagarella. Il post ha ricevuto centinaia di like e i commenti di utenti che si sono uniti agli auguri per il capomafia. Segnale che purtroppo la mafia in Italia è ancora viva.

Totò Riina