Marcia indietro. Carles Puigdemont rimane in Belgio: non andrà a Madrid

E’ diventato surreale il comportamento di Carles Puigdemont. Prima annuncia la nascita della Repubblica di Catalunya salvo poi sospenderla nello spazio di pochi istanti. Poi anticipa l’intenzione di convocare nuove elezioni. Poche ore dopo proclama la Repubblica. Annuncia resistenza pacifica ma nel frattempo fugge a Bruxelles. Dalla capitale belga parla di questione europea e sostiene di non volersi sottrarre al processo in Spagna. Si apprende ieri che sarebbe tornato a Barcellona pronto a partecipare alle elezioni del 21 dicembre e nel caso a farsi arrestare.

Oggi la marcia indietro. Puigdemont non torna in Spagna. Non andrà all’udienza di domani. Lo ha dichiarato l’avvocato fiammingo Paul Bekaert. Per come sono le cose ora non vedo le condizioni “affinché torni nelle prossime settimane”, ha sostenuto Bekaert. Il noto avvocato ha spiegato che lotteranno contro ogni richiesta di estradizione giunga da Madrid. In effetti c’è una certezza: se domani il presidente catalano si presenta verrà arrestato, se non si presenta sarà comunque spiccato il mandato di arresto.

Il leader separatista si definisce “presidente in esilio” e ha aperto president.exili.eu. Con la destituzione dell’esecutivo Madrid ha, infatti, bloccato il sito ufficiale del governo. Il comportamento di Puigdemont è davvero incomprensibile…

Carles Puigdemont