Lotta alla ludopatia. Il Comune di Firenze in prima linea

L’amministrazione Nardella è in prima linea nella lotta alla ludopatia per contrastare la quale sono in arrivo due nuovi progetti che si rivolgono a giovani e meno giovani poiché il problema del gioco d’azzardo interessa in modo trasversale tutte le età e tutti i ceti sociali. Sono Reti di prevenzione e Play off – Switch on, il gaming in adolescenza.

Due progetti

Prenderanno il via a partire dal prossimo mese di ottobre e coinvolgeranno l’assessorato al Welfare, guidato dall’assessore Sara Funaro, insieme alla Società della salute di Firenze (soggetto titolare) e l’azienda Usl Toscana Centro (soggetto attuatore insieme al Comune). Il progetto Play off – Switch on’ vede il coinvolgimento anche del Centro di ascolto regionale e di due istituiti superiori fiorentini: l’istituto tecnico per il turismo Marco Polo e il liceo Capponi-Machiavelli.

“Reti di prevenzione’ e ‘Play off – Switch on, il gaming in adolescenza’ rientrano nell’ambito del Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo, approvato dalla giunta della Regione Toscana il 10 luglio scorso,che prevede una serie di azioni e progetti innovativi in tema di contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap), che possono evolvere in modo problematico fino a diventare una vera e propria dipendenza comportamentale.

Come risulta da vari studi condotti negli Stati Uniti, l’adolescenza è un periodo critico dello sviluppo in cui si manifesta un’alta prevalenza di assunzione di comportamenti a rischio tra i quali vi è sicuramente il gioco d’azzardo. Sempre secondo studi americani, si evidenzia che i tassi di gioco problematico nella fascia di popolazione giovane risultano essere quasi il doppio di quelli riscontrati negli adulti e i problemi correlati al gioco sarebbero da 2,5 a 4volte più frequenti rispetto agli stessi.

Nel contrasto alla ludopatia oltre alle varie istituzioni è importante anche il ruolo dei genitori dal momento che i giochi di strategia multiplayer in tempo reale stanno godendo di grande popolarità, giochi come dimostrano ‘Clash Royale’ e ‘Clash of Clans’ o ‘Supercell’, che sono tra le prime tre applicazioni più scaricate per iPhone nel 2016.

‘Reti di prevenzione’. Gli obiettivi del progetto, oltre alla sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo patologico, sono la promozione di stili di vita salutari finalizzati a prevenire e contrastare il gap e la promozione di percorsi di informazione e accoglienza rivolti ai giocatori e/o loro familiari.

Tra le principali attività previste dal progetto ci sono la creazione di un tavolo interistituzionale locale con funzioni di coordinamento delle azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno: del tavolo faranno parte l’azienda Usl Toscana Centro, la Società della salute, il Comune, le forze dell’ordine, le fondazioni antiusura e il mondo dell’associazionismo con gruppi di auto aiuto su questi temi; la realizzazione di eventi di sensibilizzazione (come ad esempio flash mob e incontri pubblici con esperti) sui rischi correlati al gap e di informazione sui servizi di cura e di riabilitazione presenti nel territorio e un’indagine conoscitiva sulle attività e sulle abitudini di gioco in alcune comunità etniche presenti sul territorio fiorentino.

‘Switch on’. Promosso e gestito dalla Direzione Sicurezza sociale del Comune in collaborazione con il Centro di ascolto regionale e l’azienda USL Toscana Centro, il progetto prevede l’attivazione di un’area di sostegno psicologico e di consulenza on line riservata e anonima sul web, gestita da psicologi e ‘peer’ opportunamente formati per la promozione di stili di vita salutari finalizzati a prevenire e contrastare il rischio da gioco d’azzardo, con particolare attenzione ad adolescenti e giovani adulti e i loro familiari.

In questa prima fase 30 operatori dei servizi del territorio (educatori, psicoterapeuti, medici) saranno formati e supervisionati da una equipe di professionisti provenienti dalle realtà più avanzate in Italia nel campo della gestione dei conflitti e delle dipendenze in adolescenza (Fondazione il Minotauro di Milano, Policlicnico Gemelli di Roma).

Il progetto coinvolgerò poi ’istituto Marco Polo e il liceo Capponi – Machiavelli con percorsi di alternanza scuola-lavoro, che vedranno coinvolti circa 60 studenti, che opportunamente formati, in qualità di ‘peer’, al termine di un campus residenziale svolto nel mese di febbraio 2018, presenteranno e condivideranno il progetto nelle classi del biennio dei due istituti.

I ‘peer’ poi utilizzeranno questa metodologia di ‘peer education’ nelle classi del biennio dei propri istituti, affiancandola sperimentalmente ai tradizionali percorsi di ‘peer education’ sulla prevenzione e sugli effetti provocati dai consumi di alcol e tabacco.

Le attività verranno svolte all’interno degli istituti scolastici e presso il Centro Java di via Pietrapiana gestito dal Comune. Il lavoro sul territorio sarà inoltre affiancato anche dalla creazione e promozione on line e sul territorio di piattaforme social (Facebook, Instagram, Snapchat, Twitter e Telegram) con relative pagine dedicate al problema del gioco; dalla creazione di una App specifica per simulare i rischi da gioco e in grado di facilitare l’accesso al portale e da un sistema di geolocalizzazione che permetta di visualizzare orari e accessi dei servizi del territorio dedicati.