Fino a 12 mila biciclette condivise e senza stallo a Milano

Sarà avviabile dal 5 luglio a Milano il bike sharing free floating. Le aziende interessate potranno partecipare alla manifestazione, dando il via alla sperimentazione di 3 anni per una flotta massima complessiva di tutti gli operatori di 12 mila biciclette. Ogni 5 del mese una commissione di valutazione prenderà in esame le richieste pervenute dalle aziende interessate e già il 5 luglio sarà possibile avere i primi operatori.

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Servizio bici 24 ore su 24

Il servizio dovrà essere garantito a tutte le ore e ogni giorno per la durata della sperimentazione. Le bici in servizio non potranno essere meno del 90% della flotta disponibile composta da un minimo di mille e da un massimo di 4 mila veicoli per operatore.

Le biciclette devono essere disponibili su tutto il territorio di Milano secondo la modalità one way con la possibilità di rilasciare la bicicletta in un punto diverso da quello di prelievo. Sarà possibile per il gestore prestare lo stesso servizio nei Comuni confinanti. La ricollocazione dei veicoli da parte del gestore sarà svolta solo con veicoli elettrici o dotati della più alta classe ambientale.

Il sistema di gestione sarà automatizzato per l’utente che visualizzerà le biciclette disponibili, potrà prenotarle, sbloccarle/bloccarle, pagare e segnalare guasti tramite una applicazione per smartphone.

Sistema GPS integrato

La bicicletta avrà un sistema GPS integrato per la localizzazione durante l’utilizzo e, in caso di furto, un sistema di bloccaggio/sbloccaggio attivabile da remoto tramite app concepito in modo che la bicicletta possa essere parcheggiata senza essere legata a un supporto. Il mezzo potrà essere utilizzato senza limiti di tempo.

La bicicletta: le caratteristiche

Deve essere dotata di cambio con almeno 3 velocità, faro anteriore e posteriore che si accende in automatico all’avvio del noleggio e almeno 3 minuti dopo la chiusura, catarifrangenti sui pedali e sul parafango posteriore e un sistema di segnalazione acustica sul manubrio dove deve trovare posto anche il cestino. Pedali antiscivolo, parafanghi, ruote con diametro minimo di 24’’ e massimo di 27,5’’, freni “v-brake”, a tamburo oppure a disco, e un cavalletto, completano la dotazione.

In tema di sicurezza cavi e componenti devono essere incorporati nel telaio per minimizzare le manomissioni e così anche mozzi e i dadi devono poter essere aperti con chiavi esclusive per evitare furti dei singoli pezzi. Sul telaio deve essere indicato in modo evidente e permanente il nome del produttore della bicicletta.

Il “bike sharing free floating” potrà avere anche veicoli a pedalata a batteria o con sistema “smart wheel” con la possibilità per l’utente di attivare/disattivare il motore elettrico quando non lo desidera. La ricarica della batteria all’80% della capacità deve avvenire entro 4 ore al massimo e la stessa deve essere a litio di alta qualità e senza piombo. La ricarica, a cura del gestore, deve avvenire in luoghi predefiniti.

Tutti gli operatori del “bike sharing free floating” dovranno garantire l’interoperabilità con il trasporto pubblico se il Comune si doterà di sistemi per la condivisione di titoli di viaggio e abbonamenti; inoltre dovranno versare a titolo forfettario 30 euro a veicolo, tranne che per le bici a pedalata assistita, per l’utilizzo del suolo comunale.