Bologna. L’aiuto dello psicologo per difendersi dalla Blue Whale Callange

L’adolescenza è un momento molto particolare della vita di ciascuno. A complicarla a volte contribuisce uno scorretto utilizzo del web. Internet può essere una trappola in alcuni casi mortale. L’Italia si è recentemente dotata di una legge sul cyberbullismo. Anche i grandi social media si sono dovuti confrontare con l’uso distorto della rete. Una delle recenti emergenze è legata al fenomeno della Balena Blu.

blue whale

Blue Whale Callange a Bologna

Le segnalazioni pervenute sono “numerose”. Lo rileva la Polizia Postale italiana che si trova a fare i conti con un’emergenza capillare in tutta Italia, Bologna ed Emilia Romagna incluse. In situazioni che destano preoccupazione il genitore può trovare il supporto di un valido psicologo a Bologna. Contestualmente può fare la sua parte segnalando “la presenza di eventuali soggetti che si dedicano ad indurre minorenni ad atti di autolesionismo e al suicidio attraverso l’uso di canali social e app”. La PolPosta ha messo in campo degli interventi per combattere il Blue Whale Challenge.

Le autorità mirano ad individuare fenomeni di emulazione nei quali possono essere intercettati i giovanissimi in Rete “in preda alle mode del momento o guidati da un’improvvida fragilità, magari condivisa con un gruppo di coetanei”.

Su Facebook la Postale spiega che la “pratica che sembrerebbe provenire dalla Russia” e viene presentata sotto forma di “sfida”. Il ruolo centrale è rivestito dal curatore che manipola la volontà e suggestiona le giovani vittime sino a portarli al suicidio mediante una serie di 50 azioni pericolose come sporgersi da cornicioni, finestre e palazzi.

Blue Whale Callange: consigli

La Polizia Postale invita le famiglie a dialogare con i figli di sicurezza in internet. “Parlate con i ragazzi di quello che i media dicono e cercate di far esprimere loro un’opinione su questo fenomeno”. La pratica della Balena Blu non va sottovalutata. Un segnale sono i cambiamenti improvvisi di rendimento a scuola, di ritmo sonno – veglia, di socializzazione. Uno dei segnali che deve mettere in allerta è quello di auto infliggersi ferite, alzarsi dal letto al mattino presto per guardare video horror o sentire musica che rattrista.

I poliziotti invitano a parlare con i figli se si ha il sospetto che frequentino spazi internet sulla Blue Whale. La strategia è quella del parlare senza esprimere giudizi, senza fare drammi e senza sottovalutare il fenomeno. Gli adulti spesso liquidano situazioni anomale con la frase: “roba da ragazzi”. Guai ad essere troppo superficiali.

“Se vostro figlio/a vi racconta che c’è un compagno/a che partecipa alla sfida ‘Balena Blue’ (‘Blue-Whale’), non esitate a comunicarlo ai genitori del ragazzo” – scrive in una nota la Polizia Postale – “se avete un rapporto confidenziale o alla scuola se non conoscete la famiglia. Se non siete in grado di identificare con certezza il ragazzo/a in pericolo, recatevi presso un ufficio di Polizia”.