Il 31 marzo esce l’album “Il gelato dopo il mare” di Renzo Rubino ma ci ha messo la faccia il nonno materno

Milano. “Sono uno che non aveva molto legame con la fede: sono stato vicino a delle persone che mi hanno fatto capire che pregare è fare stare bene le persone, non è scomodare gli angeli, far uscire i sorrisi dalle persone care”. È la riflessione di Renzo Rubino sulla canzone “Pregare” che chiude il suo nuovo album “Il gelato dopo il mare” uscito venerdì 31 marzo. Il cantautore si presenta in una nuova veste, rompendo con il passato, in tutti i sensi. “Questo disco è il frutto del mio cambiamento – ha spiegato – È saper guardare le cose da una prospettiva che non avevo considerato. Il gelato dopo il mare non sarebbe mai nato senza un vero distacco. A volte mi sono anche chiesto se un giorno sarei tornato a far musica, ma non ho mai avuto paura. Dovevo trovare la strada giusta e avevo bisogno del mio tempo”. Fra i dodici brani del disco c’è anche “La la la”, il nuovo singolo che ha anticipato l’album. “È una spensierata segnalazione delle cose buone e di quelle volgari – ha confidato – Mi sono divertito ad accostare per motivi diversi vegetariano e prosciutto crudo, radical chic e tatoo, rock and roll e Lady Gaga, Papa Francesco e Sorrentino, addominali e vizi: una filastrocca scritta in un momento divertente che con il passare del tempo si è trasformata in una canzone per il bambino che c’è in me”. Cosa è per Renzo Rubino il gelato dopo il mare. “Poter rivalutare alcuen scelte in un momento della mia vita – ha rivelato – Durante una vacanza in Puglia ho deciso di rimanervi, dimenticandomi la mia vita che conducevo. Il lavoro non mi soddisfaceva più e avevo delle mancanze: avevo voglia di raccontarle e ho iniziato a scrivere, mi sono rivisto nel contrario di quello che rappresentavo. Mi attirava di più una passeggiata al mercato di Martina Franca che una post serata in qualche locale della capitale”. Alla genesi di questo disco ci sono i cambiamenti avvenuti nella sua vita. “Ho rimesso a posto la vecchia casa in campagna di mio nonno ed ho ricominciato ad alimentare le altre mie passioni – ha precisato – Ho curato i gerani, dipinto, lavorato la ceramica, coltivato l’orticello, sono andato a pesca, giocare le partite a calcetto, ho rimesso le mani sul mio vecchio pianoforte che avevo pensato di dare via e che è invece diventato il protagonista del mio album”. Una canzone del disco si inttola “Cosa direbbe Lucio”. “Per me è Dalla, come il vinile vinile dallo stesso titolo che ho sul mio paicfnorte – ha accennato – Un giorno l’ho guardato e ho chiesto cosa mi diresti, dammi un suggerimento. È un omaggio a questo grande artista, ma è come se l’avesse scritta lui: mi sono sentito in lui. Lui è stato musicalemente libero dagli schemi e io cerco di fare lo stesso, in sostanza, accogliendo i suoi suggerimenti”. Sulla copertina del disco Renzo Rubino ci ha voluto il nonno materno. “Il gelato dopo il mare è diventato inno alla vita e chi meglio di mio nonno poteva rappresentare la faccia di questo disco – ha sottolineato – Un uomo di 80 anni che nonostante i 4 bypass e i suoi vizi continua a vivere una vita serena, a regalarsi la cioccolata con mia nonna alla fine di ogni pasto. Per scattare le foto della copertina ha dovuto scegliere i gusti del gelato, si è sentito protagonista, Oggi firma autografi in piazza”. Renzo Rubino è impegnato nell’instore tour La Feltrinelli, il 1 aprile a Roma (via Appia Nuova), il 3 a Bari (Via Melo) e il 5 a Milano (piazza Piemonte); il tour parte il 20 aprile da Roma (Quirinetta) per essere il 26 a Genova (La Claque), il 27 a Firenze (Combo), il 12 maggio a Milano (Serraglio) e il 28 a Bari (Eremo).